Conte attacca le opposizioni in Tv: martedì convocata la Commissione di vigilanza

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«A seguito della richiesta di convocazione urgente della Commissione di Vigilanza da parte dei capigruppo dell’opposizione, che chiedono il ripristino dell’equilibrio informativo dopo le dichiarazioni di ieri sera del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ho fissato una riunione informale in videoconferenza dei componenti dell’Ufficio di Presidenza, estesa a tutti i commissari, per la giornata di martedì». Lo sottolinea il presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Alberto Barachini. «Nel frattempo – aggiunge -, ho inviato una lettera ai vertici del Servizio Pubblico chiedendo che sia garantito quanto prima un proporzionato diritto di replica ai leader dell’opposizione citati nelle dichiarazioni del Premier».

Il leader della Lega Matteo Salvini ha sentito il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Lo si apprende da fonti della Lega.

LETTERA DI LEGA, FI E FDI – “Convocare la Commissione di Vigilanza oggi stesso per discutere delle gravi dichiarazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte”. A chiederlo in una lettera inviata al presidente Barachini i capigruppo in Vigilanza dei partiti di Centrodestra, Daniela Santanchè (FdI), Giorgio Mulè (FI), e Paolo Tiramani (Lega). Sotto accusa, si legge in una nota, “l’attacco frontale senza precedenti nella storia repubblicana del presidente del Consiglio nei confronti dei leader delle opposizioni Matteo Salvini e Giorgia Meloni, che ha trasformato la conferenza stampa in vero e proprio comizio politico”. Il tutto “sulla principale rete del servizio pubblico, in orario di massimo ascolto, dove peraltro l’Italia intera si aspettava di ricevere comunicazioni sui provvedimenti inerenti al COVID-19”.

ANZALDI (Iv) – «Perché aspettare fino a martedì per convocare la Vigilanza? La commissione potrebbe riunirsi subito, già oggi pomeriggio. Visto che siamo tutti a casa e ci riuniamo attraversola rete, non vedo perché aspettare». Il segretario della Commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi (IV) chiede di anticipare la riunione, fissata dopo Pasqua, che riguarda i contenuti del discorso del premier a reti unificate. «Il presidente Barachini ha convocato l’ufficio di presidenza per martedì – osserva Anzaldi- dopo il grave episodio del premier Conte che ha trasformato la diretta di comunicazione istituzionale sull’emergenza Covid in un comizio politico, ma se avesse sentito i commissari di maggioranza, prima di assumere questa decisione su input dell’opposizione, avrebbe saputo che la mia proposta sarebbe stata quella di anticipare. Siamo all’ennesimo episodio che mette in discussione il ruolo del servizio pubblico- evidenzia Anzaldi – la commissione ha scritto già due lettere alla Rai ottenendo solo risposte elusive dopo le note dirette Facebook, anche senza domande. I vertici della tv pubblica devono parlare chiaro e pubblicamente. E’ singolare che l’unica voce che si sia levata su questa questione sia quella del direttore Enrico Mentana da un’emittente commerciale. Mentana ha giustamente detto che, se avesse saputo che il messaggio a reti unificate del premier avrebbe contenuto in realtà un attacco propagandistico, non avrebbe mandato in onda quella parte. La Rai che dice? – incalza Anzaldi – Come spiega l’Ad Salini che, mentre Rai1 ha interrotto la normale programmazione per trasmettere il messaggio di Conte, il Tg2 delle 20.30 ha addirittura relegato il premier come quarta notizia? C’è una regia nell’informazione pubblica o si procede in ordine sparso? Può una notizia essere tale solo secondo quale tg guardiamo? L’unica collante della Rai, al momento, sembrano i soldi del canone e l’obbligo dei cittadini di continuare a pagarlo».

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