La ministra Lamorgese in un recente question time alla Camera, ha indicato che una circolare del suo ministero chiede ai prefetti di controllare se i centri hanno gli spazi per la sorveglianza sanitaria. Il riferimento era agli ex Sprar, ai centri d’accoglienza straordinaria, al sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, che da ottobre 2018 si chiama Siproimi,
I prefetti sono chiamati «a monitorare il rispetto delle prescrizioni imposte e intercettare eventuali difficoltà operative»: la Lamorgese ne ha parlato nei giorni scorsi a Montecitorio, nel corso del question time, dove, incalzata dai deputati di Fratelli d’Italia, ha parlato delle misure anti-contagio nella rete Siproimi. «È stata richiamata –
dice il ministro – l’attenzione degli Enti locali e dei gestori dei progetti sull’assoluta necessità di garantire la puntuale applicazione delle misure di prevenzione e di contenimento». Il Ministero ha invitato i gestori a fornire, attraverso il supporto dei mediatori culturali, tutte le delucidazioni sulle limitazioni antivirus. Il Ministero ha imposto ai gestori del sistema di accoglienza, «di individuare spazi all’interno dei centri o strutture apposite da destinare in caso di necessità all’applicazione delle misure della sorveglianza sanitaria, adottando ogni cautela volta ad evitare forme di assembramento».
I prefetti «Devono mantenere un costante collegamento con gli enti gestori dei centri per monitorare il rispetto delle prescrizioni imposte e intercettare eventuali difficoltà operative, ed è loro compito, ove dovessero emergere situazioni di particolare attenzione prevedere un’intensificazione dei servizi di vigilanza, anche con postazioni fisse».