A inizio aprile i superiori ecclesiastici della Curia romana, vale a dire 246 tra capi dicastero, segretari e monsignori (per la precisione, 64 cardinali, 76 vescovi, 2 Eccellenze Monsignori, 58 monsignori, 46 padri), avevano ricevuto un forte appello da Mons. Konrad Krajewski (elemosiniere pontificio, quello che aveva riattaccato la corrente agli abitanti abusivi), che li esortava a devolvere uno stipendio mensile a favore di chi soffre. «Mentre tante persone stanno dando e rischiando la propria vita in questa emergenza sanitaria, noi alti prelati della Cappella pontificia abbiamo il dovere di esprimere un segno di vicinanza concreta: donare lo stipendio per chi sta soffrendo». Sarà il Papa a destinare la somma raccolta. È il forte e accorato appello lanciato da Krajewski. «E molti hanno già risposto ok», rivela.
Poi però il consuntivo non è dei migliori, anche se il Monsignore cerca d’indorare la pillola. Alla domanda se ci fosse anche chi non ha dato nulla risponde enigmatico, ma non troppo: «’Esiste solo la litania dei santi, non dei perduti, si fa del male a concentrarsi sui pochi esempi negativi ignorando la generosità della maggioranza. Nel collegio dei 12 apostoli – dice infatti – l’unico a tradire e’stato Giuda ma se ci fermiamo a lui non andiamo avanti. Gli altri undici hanno portato il Vangelo in tutto il mondo. E’ questo che bisogna fare senza mai chiudere le porte alla speranza». Dunque, sembra di capire, alcuni prelati generosi, altri meno, altri ancora ..debbono decidere.
Poi conferma però che la colletta di solidarietà richiesta dal Papa a cardinali e vescovi della Curia romana per aiutare le criticità nell’emergenza coronavirus ha già dato buoni frutti, ma non fa cifre. «Io non immaginavo questa generosità. Il Papa è contento. Quelli che hanno versato hanno risposto con tutto il cuore, chi non lo ha ancora fatto deve maturare. Tra cardinali e vescovi c’è chi ha dato anche un doppio stipendio o anche uno. Anche i discepoli sono scappati quando hanno visto Gesù condannato ma poi hanno ripreso la retta via. La maggioranza ha versato- ribadisce padre Corrado- . Certo, c’è chi ha versato di più ma non sarebbe giusto dare cifre, non dobbiamo spogliarci di tutto e non sarebbe nemmeno giusto. Il simbolo era la donazione. Io non pensavo così bene». in particolare l’Elemosiniere del Papa segnala il grande slancio dei canonici delle varie basiliche: «in 60 mila hanno versato, sono stati molto generosi. È stata una cosa toccante – dice- . Non parliamo di cifre ma è un buon raccolto».