Un incontro tra i vertici del Consorzio del Vino Chianti e i funzionari del ministero delle Politiche agricole e della Regione Toscana, per compiere un altro passo verso la modifica del disciplinare che imporrà l’obbligo di imbottigliamento nella zona d’origine. «Il provvedimento è cosa fatta, sarà in Gazzetta ufficiale entro la prossima settimana», fanno sapere dal consorzio.
L’obbligo non toccherà gli imbottigliatori che stanno fuori dalla Toscana e che imbottigliano Chianti da almeno due anni: come previsto dalle regole europee, manterranno il diritto acquisito. Oltre all’inserimento della delimitazione della zona di vinificazione, invecchiamento, imbottigliamento e affinamento dei vini Chianti Docg, il consorzio chiede anche l’innalzamento dall’11 al 11,5% del titolo alcolometrico volumico minimo naturale delle uve usate per produrre il vino Chianti Rufina Docg.
«E’ un passaggio fondamentale per il nostro futuro – dice il presidente del Consorzio Chianti Giovanni Busi – e arriva in un momento in cui è sempre più necessario tutelare il consumatore attraverso una filiera controllata e garantita. Con questa modifica poniamo fine ad una discussione che si trascina da oltre 15 anni e che permetterà di difendere con maggiore forza il nostro prodotto. Ci auguriamo che il provvedimento diventi legge prima della prossima vendemmia».
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