Sesto Fiorentino, rivolta dei cinesi: Sindaco Falchi e Governatore Rossi, saremo inflessibili contro l’illegalità

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++ Tafferugli a Sesto F. con cinesi, carica forze ordine ++«Quanto accaduto questa notte all’Osmannoro desta grandissima preoccupazione. Su un punto, però, è necessario essere chiari: sul rispetto delle regole e della legalità, specie nei luoghi di lavoro, siamo e saremo irremovibili». Lo afferma il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi commentando gli scontri avvenuti all’Osmannoro. Falchi fa sapere che incontrerà il prefetto e che conta di vedere anche al più presto il console cinese per capire come superare, attraverso una leale collaborazione, questo momento di difficoltà e ricostruire un rapporto di fiducia tra la comunità cinese, le forze dell”ordine, le istituzioni. Informato su quanto stava accadendo fin dall’inizio delle tensioni, il sindaco si è recato sul posto insieme al vicesindaco Damiano Sforzi intorno alle 21 e lì è rimasto fino a quando le forze dell’ordine non hanno disperso la folla. «I fatti di questa notte sono avvenuti in una realtà difficile, nella quale i controlli devono essere effettuati come in qualsiasi altra realtà produttiva, a tutela della salute e del lavoro – dice ancora il sindaco – Le autorità competenti dovranno accertare come sono andate le cose. Colpisce, però, il modo in cui è esploso tutto il disagio e il malcontento di un’intera comunità, fatto, questo, che merita un approfondimento e una grande attenzione da parte nostra».

ROSSI – Il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha fatto conoscere il suo parere su facebook: «Un controllo della Asl in un’azienda cinese a Sesto Fiorentino provoca una rivolta e scontri con le forze dell’ordine. Sia chiaro: il progetto della Regione Toscana per la sicurezza sul lavoro andrà avanti. Né per la sicurezza, né per l’ambiente, né per le tasse devono essere consentite aree di illegalità – aggiunge Rossi -. Eguali nei diritti e nei doveri. Chi ha sbagliato dovrà pagare.» I controlli nelle fabbriche sono previsti da un apposito piano regionale per garantire sicurezza e legalità.

 

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