Intervista ad Antonio Veronese Presidente Confesercenti Pisa. ‘Segnali positivi dal turismo, la Toscana torna ad essere una delle mete preferite’

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foto_Antonio_VeroneseAntonio Veronese, imprenditore nel settore della ristorazione e del turismo, è presidente dell’area pisana di Confesercenti. Il suo è un osservatorio privilegiato dal quale si riesce a capire, prima degli altri, come sta andando l’economia di Pisa e provincia. Economia che ha ancora nel turismo la sua principale fonte di approvvigionamento.

La stagione estiva è ormai entrata nel vivo, quali sono le previsioni?

Ci sono segnali positivi nonostante il mese di giugno non sia stato favorito dal clima. L’Italia ed in particolare la Toscana sono tornate mete preferite soprattutto dagli stranieri. Stranieri che negli ultimi anni si erano indirizzati verso itinerari alternativi come Turchia, Egitto, Tunisia. Itinerari che le tensioni internazionali hanno praticamente chiuso. Da qui il ritorno verso mete come la nostra provincia in grado di offrire mare, colline e soprattutto città d’arte. Va detto però che il turista adesso difficilmente programma le proprie vacanze con largo anticipo. Questo logicamente mette in difficoltà gli imprenditori per quanto riguarda la programmazione.

Pisa continua a godere della miniera d’oro dei voli low cost e di una crescita continua dell’aeroporto Galilei. La fusione con Firenze può essere un rischio?

I numeri stanno dicendo l’opposto. Pisa continua a crescere da quando esiste una unica governance. Frutto di una gestione oculata e ambiziosa di chi in questi anni ha guidato il Galilei. Difficile a questo punto tornare indietro. Semmai ci sarà da lavorare su una integrazione sempre maggiore di destinazioni a basso costo, con altre di diversa natura. Puntando magari anche su una minore quantità di arrivi ma privilegiando la qualità.

Ricettività alberghiera e tassa di soggiorno. Sono questi due punti deboli del sistema turistico pisano?

La ricettività alberghiera è purtroppo “drogata” da un numero crescente di strutture abusive o comunque borderline. I prezzi di una camera a Pisa sono competitivi senza alcun dubbio. Ecco quindi che ritengo sbagliato che il Comune abbia approvato una variante che consentirebbe un mega albergo nella zona dell’aeroporto. Albergo che taglierebbe fuori molte strutture presenti. Per quanto riguarda la tassa di soggiorno, siamo convinti che sia un danno per il turismo. Ma purtroppo non siamo riusciti ad impedire che anche a Pisa venisse applicata e quindi ci siamo battuti per mitigarne gli effetti. Siamo convinti che si possa ancora migliorare passando ad esempio ad una percentuale sul prezzo finale rispetto che all’attuale distinzione per stelle. Altro aspetto sul quale ci battiamo è l’utilizzo della tassa. Questi introiti devono tornare al turismo, dalle infrastrutture alla promozione. Non può essere un modo facile per fare cassa e rimettere in piedi il bilancio comunale.

Se il turismo tutto sommato tiene, a Pisa il commercio stenta ancora a lasciarsi le spalle la crisi?

Purtroppo le chiusure continuano a superare le nuove aperture. Stiamo lavorando duramente sia per incentivare il piccolo commercio attraverso convenzioni mirate con le banche per l’accesso al credito, che per offrire agli imprenditori strumenti di supporto sempre più innovativi. A Pisa e provincia abbiamo un tessuto di piccoli commercianti ancora sano e con tanta volontà. Lo testimoniano i centri commerciali naturali che la Confesercenti ha costituito praticamente in tutti i comuni.

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