Balneari: il governo impugna la legge della Regione Toscana che definiva gli investimenti dei gestori

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spiaggemare2Qualcuno se l’spettava. Il Consiglio dei ministri ha deliberato l’impugnativa nei confronti della legge regionale del 9 giugno 2016 con la quale sono state definite specifiche procedure per le richieste di concessione dei gestori degli stabilimenti intenzionati a fare investimenti per la qualificazione dell”offerta di servizi per la balneazione prevedendo, nel rispetto del quadro normativo nazionale, la possibilità di poter operare fino al 2036.

«Al momento – spiega l”assessore alle attività produttive e turismo Stefano Ciuoffo – non conosciamo dettagliatamente le motivazioni, quindi è difficile poter entrare nei particolari dell”impugnativa e valutare quali provvedimenti assumere. Certamente, anche in questo momento non possiamo che ribadire la convinzione che la legge regionale rappresenta uno strumento adeguato per offrire ai Comuni un quadro omogeneo di riferimento, e invitiamo il Governo a tenere in considerazione il percorso fatto dalla Toscana e le motivazioni che hanno portato alla stesura della legge. Siamo convinti – porta ad esempio l”assessore – che non si possano rilevare profili di illegittimità rispetto alla previsione di un indennizzo da riconoscere al concessionario uscente in caso di mancato rilascio della concessione in seguito all”espletamento della procedura comparativa di valutazione di domande concorrenti. La legge regionale, infatti, prevede che il nuovo concessionario debba riconoscere a quello uscente il novanta per cento del valore aziendale. Inoltre è previsto che l’indennizzo venga liquidato al concessionario uscente prima del rilascio della concessione al nuovo soggetto, così come è prevista, come condizione per il rilascio delle nuove concessioni, la gestione diretta del concessionario».

Ancora Ciuoffo: «L”ipotesi di acquisizioni mirate a creare monopoli o oligopoli di fatto e, dunque, posizioni dominanti, è presa in considerazione non come mera ipotesi astratta – si spiega in una nota della Regione – ma in relazione al fatto che la costa della Toscana, in particolare in talune zone di indubbio pregio paesaggistico, già risulta molto appetibile quale acquisizione strategica volta a consolidare asset commerciali. La concentrazione in capo ad un uno o a pochi soggetti economici porterebbe, non solo ad una sensibile riduzione della concorrenza, ma anche ad una omologazione dell”offerta turistica della costa toscana che la norma intende prevenire, anche ai fini di una maggior tutela della qualità dei servizi offerti e dei valori identitari del patrimonio paesaggistico e socio culturale».

 

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