Euro2016, Italia battuta dalla Germania dopo i rigori: 7-6. Complimenti agli azzurri, ma 4 errori dal dischetto sono intollerabili

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BonucciBORDEAUX – Ahi, ahi. Italia eliminata ai rigori. La Germania vince e va in semifinale. E’ la prima volta che succede fra europei e mondiali. Il rammarico? Troppi quattro rigori sbagliati. E dispiace che fra chi non l’ha messa dentro ci sia Bonucci, protagonista di un grandissimo europeo. Gli altri errori di Zaza, Pellè e Darmian. Peccato, peccato. Anche perché la partita era stata ben condotta dagli azzurri. Nei 120 minuti l’Italia ha saputo tenere testa benissimo alla Germania campione del mondo. Germania che ha trovato il gol al 20’ del secondo tempo con Ozil. E che avrebbe potuto raddoppiare appena tre minuti dopo con un colpo di tacco di Mario Gomez (già, il “nostro” Gomez) parato magistralmente da Buffon. Che ci ha tenuto in partita. Permettendoci di arrivare al pareggio con Bonucci su rigore. Un rigore netto: mani a braccia larghe di Boateng su colpo di testa di Chiellini. Italia brava, non c’è dubbio. Ma Germania, per una volta, addirittura più brava. Perché non ha commesso l’errore di sottovalutarci e di attaccare (come aveva anticipato falsamente Neuer) a testa bassa dal primo minuto. No, Low non è un allenatore stolto. Ha fatto prendere l’iniziativa ai suoi, ma senza lasciare varchi aperti. All’Italia sono mancati certamente Candreva e De Rossi. Sarebbero stati determinanti anche ai rigori. Ma è senno di poi. La realtà è che questa squadra ha saputo comunque tenere testa alla Germania e ha ceduto solo per un soffio. Ribadisco però che non si possono sbagliare tutti quei tiri dal dischetto nei quarti di finale di un Europeo. E Pellè avrebbe fatto meglio a non deridere Neuer prima di tirare. Certe smargiassate si pagano. Infatti sono stati i tedeschi a festeggiare. E gli azzurri, sia pure fra mille complimenti, sono andati negli spogliatoi a mordersi le mani.

L'esultanza di OzilL’esultanza di Ozil

RIVERA – Prima di cominciare, il pensiero corre a Dacca, alle vittime dell’ennesimo massacro terroristico. Italia pesantemente colpita. Azzurri con il lutto al braccio. Applauso sincero di tutto lo stadio. I francesi conoscono la piaga del terrore, quindi capiscono e sono solidali. Tifosi tedeschi molto più numerosi di quelli italiani. In tribuna un mito: Gianni Rivera, autore del quarto gol, quello decisivo, nel fantastico Italia-Germania 4-3 del 17 giugno 1970 allo stadio Atzeca. Antonio Conte inserisce Parolo nel cuore del centrocampo, affiancato da Sturaro. Per il resto, il ct azzurro si affida ai giocatori già collaudati. I tedeschi temono Eder e Pellè e li marcano a uomo. Primo cambio al 15’: Khedira lamenta un risentimento muscolare. Non ce la fa: esce. Al suo posto una vecchia colonna della Germania: Bastian Schweinsteiger. Che diventa anche capitano. Neuer gli cede subito la fascia, con deferenza. Contrariamente alle dichiarazioni della vigilia, la Germania non parte a testa bassa. Lo prevedevo. Sarebbe stato troppo bello se i tedeschi si fossero lanciati all’attacco subito, in maniera scriteriata. Al contrario, Low non si scopre. Coperti anche gli azzurri. Eppoi? L’arbitro Kassai rovescia alcune punizioni: falli subìti dall’Italia, ma palla concessa ai tedeschi. Strano ma vero.

Duello fra Eder e BoatengDuello fra Eder e Boateng

GOMEZ – Ritmo lento, la fase di studio dura a lungo. I tedeschi però sono più incisivi, tengono il pallino a metà campo. La Germania segna (27’) con Schweinsteiger ma riesce a colpire il pallone solo sbilanciando De Sciglio. Colpo di testa e palla in rete. Ma è punizione per gli azzurri. Si riprende a giocare con il prudente tric-trac. Partita fin qui abbastanza monotona, ma avevo previsto un andamento lento. Magari, ripeto, se i tedeschi si fossero sbilanciati subito. Invece non ci danno campo, evitano di aprire corridoi. Di contro, pasticcia un po’ la difesa azzurra, sbaglia De Sciglio, ma Florenzi rimedia alla grande. Pericoloso colpo di testa (41’) dell’ancora centravanti della Fiorentina Mario Gomez (è stato convocato per il ritiro di Moena) che però finisce alto. Rovesciamento di fronte immediato, Giaccherini scatta sulla sinistra, va sulla linea di fondo, rimette al centro, pallone fuori area per Sturaro che tira. Deviazione tedesca. Solo angolo. Finisce il primo tempo. Che dire? Difesa azzurra granitica, come sempre. Solo qualche brivido, come quando Buffon non blocca quel pallone sulla linea di fondo, ma per il resto niente aritmia. Semmai si è sentita la mancanza di un De Rossi capace di far ripartire la squadra. Parolo gioca bene, è molto buono in fase d’interdizione ma gli manca il genio del costruttore.

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Chiellini anticipa Mario GomezChiellini anticipa Mario Gomez

– Avvio di ripresa senza mutamenti. Nessuno dà l’impressione di sbilanciarsi. Gli azzurri provano un paio di volte a entrare in area. Invano. Replica la Germania con Marione Gomez. Rischio Italia al 9’: palla persa da Florenzi, Gomez mette Muller in condizioni di tirare. Sarebbe gol: se Florenzi, gigantesco dopo l’errore, non riuscisse a respingere sulla linea di porta con una torsione quasi da portiere. L’Italia soffre. De Sciglio si salva cpon un fallaccio e rimedia l’ammonizione: non giocherà l’eventuale semifinale. Passano pochi secondi e anche Parolo viene ammonito. La Germania pressa e trova il gol. E’ il 20: Gomez in sospetto fuorigioco mette in mezzo per Hector, la difesa azzurra va in confusione, arriva Ozil e la mette dentro. Gli azzurri accusano il colpo. I tedeschi insistono. Al 23’ Gomez ha la palla del kappaò, cerca il gol con un colpo di tacco: Buffon compie la paratona e ci tiene in partita. Poi esce Gomez, pare per un risentimento muscolare. Entra Draxler. Pellè ha la palla per il pareggio: non la sfrutta. Fuori di un paio di metri.

Muller e Parolo a confrontoMuller e Parolo a confronto

BONUCCI – Rigore per l’Italia. Boateng salta a braccia larghe sul colpo di testa di Chiellini. Nessuna discussione. L’arbitro punta il dischetto. Bonucci è implacabile: uno a uno. Neuer intuisce ma non ci arriva. Esecuzione perfetta. Quarto gol per il difensore azzurro. La Germania ingoia amaro. La paratona di Buffon è stata determinante per rilanciare l’Italia. Azzurri in contropiede: la conclusione di Pellè non è buona, ma viene deviata. L’Italia prende campo. Potrà sembrare strano, ma la sostituzione di Gomez ha tolto capacità penetrativa alla Germania. Onestamente non l’abbiamo visto come il palo piantato in area dei peggiori momenti in maglia viola. Fuori Florenzi, stanchissimo, dentro Darmian. Spunto azzurro (44’) tiro di De Sciglio che finisce sull’esterno della rete. Ultima azione della partita: Eder cerca di partire da metà campo. Hummels lo falcia. Ammonito. Azzurri chiusi in difesa negli ultimi istanti di gara. Violano via anche i tre minuti di recupero.

Giaccherini: ha segnato il suo rigoreGiaccherini: ha segnato il suo rigore

SUPPLEMENTARI – I miei ricordi sono piacevoli. Il mito del 4-3 della semifinale dell’Atzeca, a Messico ’70. E anche la strepitosa vittoria nella semifinale del 2006, in Germania. La statistica conforta, ma non basta. La Germania prova a premere. L’Italia si difende bene. E riparte. Giaccherini in contropiede, viene buttato giù. E rimedia, incredibilmente, l’ammonizione. Se ne va anche il primo tempo supplementare. Si ricomincia. Draxler in rovesciata davanti alla porta di Buffon: pallone alto. Fuori Eder, entra Insigne. Germania pericolosa in ripartenza. La difesa azzurra se la cava in qualche modo. Preme sempre la Germania. Stanchissimi gli azzurri che si oppongono come possono. A dieci secondi dal termine esce Chiellini. Entra Zaza. Non c’è più tempo. Si va ai rigori.

Parolo: lucido anche dal dischettoParolo: lucido anche dal dischetto

RIGORI – Lorenzo Insigne va sul dischetto per primo: calcia a destra, Neuer va a sinistra. Gol. Tocca a Kross: gol alla sinistra di Buffon. Zaza: alto. Peccato, peccato. Muller: pallone a destra, parata di Buffon. Ancora parità: uno a uno. Barzagli: gol. Tocca a Ozil: palo. Italia in vantaggio: 2-1. Pellè: fuori a sinistra. Draxler: gol. Due a due. Bonucci: para Neuer. Schweinsteiger: alto di due metri. Si va avanti a oltranza. Giaccherini: gol. Hummels: Buffon intuisce ma non ferma. Gol. Parolo: gol. Kimmich: gol. De Sciglio: traversa e gol. Boateng: gol. Darmian: para Neuer. Hector: gol. Vince la Germania 7-6.

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