Prosegue il momento difficile di Banca Mps in Borsa, dopo il sollecito scritto inviato a Siena dalla Bce per affrettare la cessione di 10 miliardi di sofferenze nette. Il titolo stamani è stato congelato poco dopo l’apertura delle contrattazioni per eccesso di ribasso, riammesso dopo quasi un’ora con un calo effettivo del 6,93%, e di nuovo sospeso.
A fronte delle difficoltà che l’istituto vive in questa fase, i sindacati del Monte dei Paschi chiedono un intervento dello Stato, criticando «una applicazione delle normative europee da parte della Bce miope ed eccessivamente rigida».
Secondo le segreterie di Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Sinfub, Ugl, Uilca-Uil e Unità sindacale, «è tempo che questa situazione si chiarisca, e che il Governo del nostro Paese, utilizzando tutti gli strumenti a sua disposizione, riconquisti un ruolo a tutela dell’intero settore del credito, e di una azienda, come il Monte dei Paschi, la quale ha fondato e continua a fondare il proprio rilancio ed il proprio risanamento esclusivamente su pesanti sacrifici sostenuti dai lavoratori su base pluriennale».
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