Firenze: controlli, ma anche dialogo con la comunità cinese. La riunione in prefettura

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riunioneFerma e univoca la risposta del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è riunito stamani a Palazzo Medici Riccardi per fare il punto su quanto accaduto all’Osmannoro nel comune di Sesto Fiorentino la settimana scorsa. Tra il 29 e il 30 giugno, alcune centinaia di cinesi hanno protestato per un controllo effettuato in ambito aziendale. Sono dovute intervenire le forze dell’ordine e sul posto si sono verificarti tafferugli.

Dal tavolo presieduto dal prefetto Alessio Giuffrida, è emersa una comune linea di condotta, unanimemente condivisa da tutti i partecipanti: il console cinese Wang Fuguo, i vertici provinciali delle forze dell’ordine, l’assessore regionale Vittorio Bugli, il sindaco sestese Lorenzo Falchi, gli assessori fiorentini Federico Gianassi e Sara Funaro. Proseguiranno i controlli in tutte le aziende della zona, per tutelare la salute e la sicurezza degli stessi lavoratori cinesi, secondo il piano straordinario per il lavoro sicuro della Regione Toscana, che in un anno e mezzo di operatività ha dato ottimi risultati. I dati diffusi in riunione parlano chiaro: all’avvio del progetto, nel settembre 2014, solo il 15,9% delle aziende a conduzione cinese, che sono state controllate, risultava in regola, mentre a maggio di quest’anno tale percentuale è salita al 50,5%. Complessivamente l’84% delle imprese ha provveduto ad ottemperare alle prescrizioni imposte a seguito delle verifiche. Nel solo 2015 le sanzioni riscosse ammontavano a 4 milioni e 860 mila euro. Tutti indici di un miglioramento progressivo che fa ritenere necessario proseguire su questa linea.

“Nessuno può sottrarsi alla legalità – ha dichiarato il prefetto Giuffrida – e i controlli da parte delle istituzioni, che sono ben presenti sul territorio, favoriscono un’economia sana. Ho voluto fare il punto anche con il console per capire quali sentimenti agitino la comunità cinese, nei confronti della quale si confermano amicizia e stima. Se c’è un momento di difficoltà – ha proseguito – va superato al più presto e va ricostruito un clima di fiducia. Ma il rispetto delle regole e delle istituzioni è imprescindibile. E questo vale per tutti, indipendentemente dalla nazionalità”.

Quindi va avanti l’azione ispettiva che, oltre a garantire l’osservanza delle leggi, mira a salvaguardare la dignità e la salute dei lavoratori. Accanto a questo, massima disponibilità al confronto e al dialogo, come è stato ribadito da tutti i presenti, anche attraverso il lavoro le associazioni cinesi e con la mediazione delle autorità consolari. Proprio per favorire un contatto continuo, consolato e questura si sentiranno di frequente per uno scambio di notizie in modo da mantenere un fluido rapporto informativo.

 

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