In attesa della definizione dello ‘scudo’ di Stato, per Mps è stato il giorno del riscatto. Il titolo della banca senese, che ieri aveva perso il 19,4%, oggi ha chiuso la seduta in crescita del 6% a 0,28 euro, beneficiando anche delle misure d’emergenza adottate dalla Consob che ha vietato le vendite allo scoperto. In apertura il titolo ha cominciato a correre e, dopo essere stato congelato al rialzo, è rientrato in contrattazione arrivando a guadagnare fino il 14%. Il trend positivo ha subito un rallentamento nel pomeriggio, anche dopo il report di Morgan Stanley, che ha indicato l’istituto senese e il Banco Popolare come quelli che più rischiano di essere bocciati dagli stress test dell’Eba.
Intanto il premier Renzi rassicura i risparmiatori. «I risparmiatori italiani e i correntisti non hanno alcun problema e per me questa è la priorità: è del tutto evidente che le questioni problematiche sui mercati e le difficoltà della borsa sono seguite con attenzione dal governo italiano ma riguardano gli azionisti. A me interessa che non ci sia alcun dubbio rispetto alla tranquillità dei correntisti italiani e di coloro che mettono i soldi nelle banche italiane ed europee». La vera questione sulla finanza europea non sono i npls (i non performing loans) italiani ma i derivati di altre banche. E’ un problema che va verso la soluzione ma vale uno, i derivati di altre banche valgono cento». Lo ha detto il premier Matteo Renzi in conferenza stampa a Palazzo Chigi con il primo ministro svedese Stefan Lofven.