Potremmo dire, con un esempio un po’ superficiale, che per vincere le elezioni americane, oggi 4 novembre, basterebbe, sia a Trump che a Biden, un pugno di voti in più. Ossia un ristretto numero di battleground state: Pennsylvania, Michigan, Wisconsin, North Carolina e Georgia. Entrambi i candidati per vincere hanno diverse combinazioni.
Biden, che si è già aggiudicato l’Arizona e che è al momento in testa per numero di grandi elettori, deve innanzitutto assicurarsi la vittoria in Nevada, dove è avanti di 2,5 punti con l’80% dei voti scrutinati. A quel punto potrebbe raggiungere la quota fatidica dei 270 grandi elettori con la Pennsylvania, dove può sperare ancora nel voto postale, e uno qualunque degli altri Stati. Oppure potrebbe vincere anche senza la Pennsylvania, ma conquistando sia il Michigan che il Wisconsin dove è indietro ma dove anche in questo caso potrebbe recuperare grazie al voto per corrispondenza. Se Biden non riuscisse a strappare il Wisconsin, dovrebbe vincere allora in Georgia o in North Carolina, dove il margine di svantaggio appare più recuperabile, in particolare nel secondo Stato, sempre grazie al ‘mail vote’.
Trump, che al momento ha meno grandi elettori, oltre ad assicurarsi l’Alaska, ha bisogno invece di almeno quattro dei cinque Stati in bilico ancora in gioco per restare alla Casa Bianca. Dunque, dovrebbe assicurarsi quattro Stati tra Pennsylvania, Wisconsin, Michigan, North Carolina e Georgia. Una missione però che al momento, guardando alle proiezioni, non appare impossibile, visto che il presidente è in vantaggio in quasi tutti questi swing state. Con un sorpasso dell’ultim’ora di Biden in Wisconsin.
Ernesto Giusti