Livorno, tra crisi e speranze di ripresa economica: il punto di vista di Confesercenti

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Intervista ad Anna Landini Presidente Confesercenti Livorno

Anna Landini

Presidente Landini, se facessimo una foto ora alla realtà economica livornese, che immagine vedremmo?

Quello che ci lasciamo alle spalle è senza dubbio uno degli anni peggiori che la storia recente della città labronica ricordi. Non solo i dati ma la stessa “aria” che si respira in città tracciano un quadro davvero disarmante della situazione economica nella quale versa il capoluogo di provincia. E d’altra parte non è certo un caso che Governo e Regione si siano mossi per attivare anche su Livorno (come anche sull’altra area di grande crisi industriale ovvero Piombino) un Accordo di Programma per il rilancio competitivo dell’area costiera livornese. Centinai i posti di lavoro persi negli ultimi anni di crisi globale, che però su Livorno ha avuto un impatto ancora più drammatico visto che ha coinvolto direttamente il porto e tutto l’indotto ad esso legato: il commercio subisce da tempo i contraccolpi di questa tendenza negativa, con il susseguirsi di attività commerciali che chiudono i battenti a causa del progressivo impoverimento della città e della inarrestabile decrescita dei posti di lavoro e quindi dei redditi e della capacità di spesa dei cittadini.

 

Una situazione davvero preoccupante…ma si vedono spiragli di ripresa?
Come dicevo prima, l’impegno congiunto di Governo e Regione Toscana che mettono a disposizione ingenti risorse economiche per il rilancio della competitività del territorio, rappresenta un passaggio determinante e fondamentale. Ma il rischio è che a livello locale non si sappia sfruttare bene questa opportunità che è invece forse l’unica via di uscita da una situazione di crisi tale che se non viene risolta rapidamente potrà trascinare ancora più in basso l’economia della città e creare anche gravi tensioni sociali. Come associazione di categoria del commercio, del turismo e dei servizi riponiamo grandi aspettative nell’implementazione di nuove progettualità legate ai finanziamenti dell’Accordi di Programma ma non dipende direttamente da noi l’esito di questo intervento…servono grandi aziende, progetti all’avanguardia e soprattutto ingenti investimenti privati per consentire che le risorse previste dall’Accordo possano dare i loro frutti creando nuovi posti di lavoro e di conseguenza aumentare la capacità di acquisto della cittadinanza.

 

Quindi non resta che stare a guardare?
Assolutamente no! Prima di tutto come Confesercenti siamo firmatari dell’Accordo di Programma e membri del Cabina di Regia che la Regione Toscana ha appositamente istituito per seguire e garantire un continuo confronto tra tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nella implementazione dell’Accordo; ma poi, contemporaneamente, stiamo portando avanti le nostre battaglie per tutelare il più possibile il settore del commercio in città (minacciato costantemente dalla grande distribuzione) e stiamo investendo molte energie per spingere al massimo sulle potenzialità legate al turismo con iniziative ad hoc come l’Educational che abbiamo organizzato proprio a Livorno a primavera scorsa o come il Convegno Grand Prix sul metodo del Revenue Managment che abbiamo organizzato a fine novembre.

 

Restiamo un attimo sulla questione della grande distribuzione: a Livorno è un tema molto sentito sia per la quantità di centri esistenti sia per il fatto che ne stanno per aprire di nuovi. Come si muove Confesercenti su questo tema spinoso?
Purtroppo è vero…la nuova giunta comunale ha infatti dato il via all’insediamento di un nuovo punto di grande distribuzione dopo quelli già presenti sia presso i centri commerciali sia quelli distribuiti nelle varie zone della città. Abbiamo fatto un’indagine tra gli operatori del centro città per capire come vivono questo dilagare della grande distribuzione ed il risultato, scontato, è che il commercio di vicinato subisce i drammatici effetti di una concorrenza contro la quale possono ben poco, specie se l’amministrazione comunale non interviene con adeguati strumenti di valorizzazione del centro urbano (viabilità, decoro, parcheggi etc etc). Da anni, in ogni consesso abbiamo sempre preso posizioni contrarie ad aperture di grandi centri commerciali (non ultima quella prevista a Piombino, dove si pensa di insediare un grande Mall al posto della centrale Enel dismessa) perché rappresentano una minaccia per il piccolo commercio di qualità: il fatto che sovente le amministrazioni giustifichino l’opportunità di un nuovo centro commerciale con la scusa che porta posti di lavoro, è la dimostrazione che non si capisce che sono molti di più i posti che si perdono con la chiusura dei negozi di vicinato!

Ci aspettano tempi davvero duri ma non ho dubbi che saremo all’altezza del compito che ci attende, ovvero sostenere il sistema delle piccole e medie imprese del commercio, dei servizi, dell’artigianato, non arretreremo e non ci stancheremo di cercare un constante e costruttivo confronto con le amministrazioni locali con le quali dobbiamo e vogliamo pensare insieme al futuro economico del nostri territori.

 

…ogni promessa è un debito!
Mi auguro che il 2016 potrà essere ricordato come un anno di svolta e sono sicura che le nostre azioni sempre di più spingeranno gli imprenditori a prendere coscienza che è nell’unione che risiede la forza, scegliendo consapevolmente di associarsi a Confesercenti per essere sempre più assistiti, tutelati, difesi.

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