Banca Etruria: scontro al Csm sulla vicenda del procuratore Roberto Rossi. Decisione rinviata

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Il-procuratore-di-Arezzo-Roberto-RossiE’ stato rinviato alla prossima settimana il voto in plenum sulla vicenda del procuratore di Arezzo Roberto Rossi, titolare dell’inchiesta su Banca Etruria, finito all’attenzione della prima commissione del Csm per un incarico di consulenza a Palazzo Chigi. Nel documento di prima commissione si proponeva l’archiviazione del caso, la trasmissione degli atti alla procura generale della Cassazione per le eventuali valutazioni di sua competenza e l’inserimento della deliberazione nel fascicolo del magistrato ai fini della valutazione di competenza di altre commissioni.

Dopo un lungo dibattito su posizioni diverse e la presentazione da parte della togata Maria Rosaria San Giorgio e della laica Elisabetta Alberti Casellati di un emendamento per sopprimere dalla delibera la trasmissione degli atti al pg, nella seduta pomeridiana e’ stata votata la richiesta di rinvio alla prossima riunione del Plenum proposta dal consigliere Luca Palamara per arrivare a una delibera “unanimemente condivisa”.

Dubbi sulla risoluzione cosi’ come arrivata in plenum sono stati sollevati anche dal primo presidente della Cassazione Giovanni Canzio. “Questa pratica e’ paradigmatica dell’esigenza di riforma del regolamento del consiglio. Trovo questa risoluzione cosi come proposta profondamente contraddittoria e non sono convinto che questa risoluzione possa essere approvata cosi’ come e’. Non si possono lasciare ombre. Perche’ delegittimare il procuratore della Repubblica?”.

“La commissione – ha detto il vicepresidente Giovanni Legnini – avrebbe dovuto dal punto di vista strettamente regolamentare proporre al plenum una delibera che contenesse esclusivamente le ragioni dell’archiviazione e separatamente trasmettere gli atti al vicepresidente, che li avrebbe poi inoltrati al pg”.

“Dobbiamo fare attenzione a non delegittimare la prima commissione”, ha detto il togato Antonio Ardituro prendendo la parola in plenum. A difendere il lavoro della commissione anche il togato Piergiorgio Morosini, relatore della pratica, che sul rinvio si e’ astenuto. “La commissione – ha detto – ha fatto un lavoro attento”.

Una decisione che non e’ piaciuta al consigliere Pierantonio Zanettin che ha votato contro il rinvio. “Surreale e lunare appare il rinvio della discussione ‘dell’affaire’ Rossi. Pare evidente – ha sottolineato il laico Zanettin – che il plenum intende delegittimare le conclusioni della prima commissione. Di fronte a certi bizantinismi , dopo molti mesi di lavoro, l’opinione pubblica non può che restare sconcertata”.

 

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