Intervista ad Anna Landini Presidente Confesercenti Livorno. ‘Dal crocierismo al turismo’

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ANNA LANDINI 3-1Dal crocierismo al turismo: Livorno ha bisogno di uno strumento concreto e di una visione condivisa per sostenere lo sviluppo turistico

Una cabina di regia “capace di dare le gambe ad una visione condivisa dello sviluppo turistico della nostra città”;  un “Pacchetto Livorno” a bordo delle navi attraverso l’individuazione di un soggetto unico abilitato che faccia da cerniera tra i segmenti di imprese cittadine che possono offrire servizi ai turisti e una “concreta condivisione, nelle sedi istituzionali opportune, delle progettualità che investiranno la Stazione Marittima nell’ambito dell’attuazione del Piano Regolatore Portuale.

Messe in fila, le proposte di Confesercenti sono chiare e condivisibili. L’Associazione, che vanta sul territorio quasi mille imprese associate nel settore del commercio, turismo e dei servizi, da tempo si misura con le questioni legate al crocierismo, tanto da aver condotto, nel novembre del 2014, un apposito sondaggio che ha dato alcune risposte interessanti. Ce le spiega la presidente della Confesercenti Livorno, Anna Landini.

Presidente Landini, partiamo dal sondaggio che come Confesercenti avete promosso: di che cosa si trattava?

Si trattava di un sondaggio svolto tra 120 imprenditori del centro città (divisi per in quattro macroaree principali: Via Grande, Via Ricasoli, Zona Mercatale e Quartiere Venezia) il cui esito, benché legato ad una fase di momentaneo calo del flusso crocieristico a Livorno, resta ancora utile a fissare alcuni punti fondamentali. La versione integrale dell’indagine dal titolo “Dal Crocierismo al Turismo. Analisi e Prospettive per un progetto di sviluppo turistico nella città di Livorno” è disponibile nella sezione News del sito http://www.confesercenti.li.it/_new/index.php/livorno-dal-crocierismo-al-turismo-lindagine-di-confesercenti-per-dare-voce-alle-imprese. Come emerge dai dati rilevati, in generale, gli operatori economici considerano utile l’impatto della presenza dei crocieristi in città, ma il dato è particolarmente positivo solo nelle zone prossime al punto in cui essi arrivano con i pullman (l’intera Via Grande e l’area mercatale); mentre, man mano che ci si allontana da quel punto, l’impatto va scemando fino ad arrivare ad essere quasi nullo in zone che invece avrebbero molte bellezze da offrire ai turisti, come il noto Quartiere Venezia. E questo non è accettabile.

Quali altri aspetti negativi sono emersi?

Il dato più preoccupante semmai era quello legato alla criticità riguardante il gap che gli operatori percepivano tra le potenzialità attese sullo sviluppo crocieristico e l’attuale livello di soddisfazione dei turisti sull’accoglienza in città. Se, infatti, solo il 9% degli operatori dichiarava di aver registrato un giudizio positivo, il 60% dichiarava invece di aver rilevato un’insoddisfazione dei turisti. In estrema sintesi, ciò che è emerso agli occhi dell’Associazione grazie all’indagine era un sostanziale contrasto tra le potenzialità che crocieristi, città e commercianti potrebbero offrirsi reciprocamente ed i risultati finali che invece di fatto non appagano né crocieristi, né città, né commercianti.

Ma il sondaggio ha dato anche risposte positive? Che cosa avete dedotto in generale dall’indagine?

Che il settore del commercio e della ristorazione è sostanzialmente maturo a ricevere, almeno nelle aree estremamente prossime al luogo di arrivo dei pullman dei crocieristi, il flusso di questa particolare categoria di turista. Il Dato è peraltro confermato dalle risposte date al quesito “Crede che il turismo nel suo complesso possa rappresentare un volano per il rilancio dell’economia cittadina?” che indicano un’omogeneità di orientamenti positivi con l’86% degli intervistati che dichiara di aver fiducia nel turismo e l’84% che è convinto che il turismo abbia grandi potenzialità nel percorso di ripresa economica della città. A nostro avviso anche particolarmente interessante il dato relativo all’orario di apertura: i 2/3 degli intervistati, a novembre 2014, dichiarava di fare già orario continuato per intercettare le presenze turistiche (si tratta per la metà di attività legate alla ristorazione e per metà di attività del settore abbigliamento, accessori etc…) mentre il 34% di coloro che restavano chiusi dichiaravano di essere disposti a stare aperti a fronte di un aumento del flusso dei turisti (aumento che peraltro è avvenuto, visti i dati forniti sugli attracchi dall’Autorità Portuale per il 2015 e 2016).

Qual è quindi, secondo Confesercenti, la strada da percorrere per sviluppare il turismo attraverso il crocierimo?

Prima di tutto, occorre creare una “cabina di regia” capace di dare gambe – con azioni concrete – ad una visione condivisa dello sviluppo turistico della nostra città, frutto di scelte mirate e di priorità concordate, nel quale il crocierismo sia il volano sul quale far forza per dare senso ad un progetto di sviluppo turistico della città. Crediamo che occorra superare la logica del crocierismo in favore di una matura e consapevole scelta turistica che, affiancandosi ad azioni di rilancio degli altri settori strategici (porto, interporto, infrastrutture, tirrenica…) contribuisca, a caduta, al rilancio economico della città e delle attività del settore del commercio, della ristorazione, del ricettivo e del balneare.

 E poi, cos’altro?

Riteniamo, inoltre, sia necessario concentrare gli sforzi di promozione del “Pacchetto Livorno” a bordo delle navi attraverso l’individuazione di un soggetto unico abilitato che faccia da cerniera tra i segmenti di imprese cittadine che possono offrire servizi ai turisti (musei, negozi, ristoranti, alberghi, cantine, fossi) e le agenzie marittime che gestiscono le navi da crociera. Senza questo passaggio nodale, ogni altro tentativo di promuovere Livorno è e rimarrà (come è stato nel corso degli anni già passati) sostanzialmente inutile.

Un soggetto unico abilitato. La proposta è suggestiva. Ma chi dovrà farsene carico?

Riteniamo che sia compito dell’Amministrazione farsi carico della “chiamata alle armi” di tutte le imprese presenti sul territorio comunale in grado di fare incoming per dare vita ad un unico soggetto che a nome e per conto della città intera possa concretamente “vendere” Livorno come altri vendono Lucca piuttosto che Pisa o Firenze. E poi serve una cosa chiamata “condivisione”…

… “condivisione”: si spieghi meglio.

Una concreta condivisione, nelle sedi istituzionali opportune, circa le progettualità che investiranno la Stazione Marittima nell’ambito dell’attuazione del Piano Regolatore Portuale. Se, infatti, l’obiettivo è quello di intercettare la maggior percentuale possibile di crocieristi, è vitale fare della Stazione Marittima il luogo nel quale questa operazione viene eseguita con competenza, professionalità ed ostinata determinazione, coinvolgendo già da quel luogo cruciale le imprese rappresentative della città senza però che queste entrino in competizione con quelle del centro città. Se di “cerniera” si dovrà trattare, allora sarà necessario che essa lo sia prima di tutto nel rispetto delle imprese cittadine che dal crocierismo da anni si aspettano un ritorno del quale, fino ad ora altri hanno solo saputo parlare. Ed in tal senso sarà precipuo compito di Confesercenti vigilare affinché la modalità di gestione degli spazi previsti nei nuovi edifici destinati a commercio nella stazione marittima sia attrattiva ma non distorsiva rispetto all’offerta commerciale del centro città.

In conclusione cosa si sente di dire agli operatori economici di Livorno?

Che dopo molti, troppi anni di dibattiti, confronti e progetti Confesercenti crede fermamente che sia arrivato il momento di agire, che come Associazione di Categorie dei settori che più di tutti avrebbero da guadagnare da uno sviluppo turistico della città daremo il nostro concreto aiuto nella creazione di un nucleo operativo capace di mettere in campo azioni concrete per promuovere il “pacchetto Livorno”, non solo ai crocieristi ma nel più ampio panorama delle possibili mete turistiche della Toscana. In questo senso ci preme richiamare l’attenzione della Regione Toscana ed in particolare di Toscana Promozione sulla necessità che facciano il possibile per sostenere la città di Livorno in questo sforzo di promozione.

 

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