Il doppio “cantiere” per mettere in sicurezza Monte dei Paschi di Siena va avanti. Da una parte prosegue l’analisi del portafoglio di 10 miliardi di non performing loans netti da parte degli uomini di Atlante. Dall’altra, invece, si lavora alla costituzione della cordata di banche d’affari che avrà il compito di garantire l’oramai scontato aumento di capitale che si prospetta all’orizzonte.
Una manovra “a tenaglia”, che però – scrive Il Sole 24 Ore oggi in edicola – dovrebbe prendere forma senza il supporto pubblico. L’intero piano, infatti, sarebbe realizzato con capitali privati, nel quadro di una soluzione di mercato. Un progetto, questo, che troverebbe il consenso della Vigilanza Bce, come dimostra l’incontro avvenuto venerdì scorso a Francoforte in cui si è parlato dello smaltimento dei 26 miliardi di sofferenze lorde richiesto dalla stessa Vigilanza entro il 2018.
Sofferenze che, è la richiesta chiara di Francoforte, non dovranno essere cedute a prezzi troppo lontani da quelli di mercato. In questo stretto varco dovrà dunque inserirsi Atlante.
Accanto al tema degli Npl, la banca guidata da Viola sta lavorando incessantemente al varo del consorzio di garanzia. L’ipotesi che circola più insistentemente sul mercato è dunque di un aumento di capitale di 3 miliardi di euro.
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