Terrorismo, Bari: l’algerino fermato implicato nell’attentato del Bataclan

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La Polizia di Stato di Bari ha fermato un cittadino algerino per partecipazione all’associazione con finalita’ di terrorismo internazionale Isis / Daesh. L’indagato, come e’ emerso nel corso delle indagini, era stato indottrinato a Londra. Gli investigatori della Digos – Sezione Antiterrorismo – della Questura di Bari, supportati da personale del Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Esterno della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione/Ucigos, nell’ambito dell’attivita’ di monitoraggio degli ospiti del Centro di Permanenza Rimpatrio Bari-Palese hanno condotto un’attivita’  di polizia di prevenzione, poi sfociata in attivita’ giudiziaria, nei confronti di  Athmane Touami, alias Tomi Mahraz, 36 anni, originario dell’Algeria.

Stando alle indagini, con i fratelli Medhi e Lyes Touami, nonché con Hamid Abaaoud Abdel, deceduto in Francia il 18 novembre 2015, con Khalid Zerkani e altri soggetti, alcuni dei quali non ancora identificati e operanti sia in Italia sia in Algeria, Francia, Belgio, Spagna e Siria, Touami avrebbe fatto parte di una cellula terroristica del Daesh-Isis, lo Stato Islamico, come componente dell’ala operante in territorio francese e belga, con collegamenti in Siria e in altri paesi nordafricani.

In particolare i nomi dei tre fratelli – si legge negli atti – “risultano in connessione, sin dal 2010, con alcuni soggetti successivamente coinvolti in attentati terroristici avvenuti nel 2015 e 2016: Amedy Coulibaly, coinvolto il 9 gennaio 2015 nel sequestro di persona di alcuni clienti in un supermercato di Parigi, con la correlata morte di alcuni di essi; Chérif Kouachi, alias Abou Essen, uno degli autori dell’attentato alla sede del giornale francese Charlie Hebdo avvenuto il 7 gennaio 2015 a Parigi; Akrouh Chakib e Abaaoud Abdel Hamid, due degli autori degli attentati commessi a Parigi il 13 novembre 2015”.

Lo straniero, proveniente dal Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Torino e gia’ destinatario di provvedimento di espulsione del Prefetto di Milano il 23 dicembre 2018, era stato arrestato nel capoluogo lombardo per reati contro il patrimonio; inoltre, era segnalato in ambito Schengen ed Interpol dalle autorita’ britanniche e francesi per attivita’ correlate al terrorismo. Durante la permanenza presso il Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Bari, la Digos del Capoluogo pugliese ha svolto approfondite indagini delegate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, dalle quali e’ emersa la volonta’ dell’algerino di ritornare in Francia. Prima che decorressero i termini massimi di permanenza nel Centro, la Dda di Bari, il 18 giugno 2019, aveva disposto il suo fermo peri reati di uso, detenzione e fabbricazione di documenti falsi e contraffatti.

Per tali reati l’indagato e’ stato condannato, in primo grado, con sentenza del 17 marzo 2020 a 2 anni e 8 mesi di reclusione; in secondo grado, la Corte di Appello di Bari – III Sezio.ne Penale, il 28 gennaio scorso ha ridotto la pena a 2 anni di reclusione. Le ulteriori indagini dirette dalla Dda ed affidate agli investigatori della Digos di Bari, effettuate sia con intercettazioni ambientali nella Casa Circondariale di Bari, sia con l’analisi del telefono sequestrato all’algerino, sia grazie al Coordinamento di Eurojust, che ha coordinato e facilitato la cooperazione internazionale con le Autorita’ francesi e belghe, hanno permesso di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’indagato circa la sua responsabilita’ in ordine al reato di partecipazione all’organizzazione terroristica Isis e la sua diretta attivita’ di supporto agli autori degli attentati terroristici del teatro Bataclan, Stade de France e di quelli concentrati nel I, X e XI arrondissement di Parigi del 13 novembre2015.

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In virtu’ di tali evidenze, la Direzione Distrettuale Antimafia di Bari ha emesso nei confronti dello straniero un nuovo provvedimento di fermo per partecipazione all’associazione terroristica internazionale Isis – Daesh, fermo convalidato il 5marzo dal gip del Tribunale di Bari, con la contestuale applicazione della misura cautelare in carcere.

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