Lavoro, Jobs Act: finiti gli incentivi crollano le assunzioni (-78%) rispetto al 2015

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Per-i-giovani-Nei primi cinque mesi del 2016 sono stati stipulati 712.007 contratti a tempo indeterminato (comprese le trasformazioni) mentre le cessazioni, sempre di contratti a tempo indeterminato, sono state 629.936 con un saldo positivo di 82.071 unità. Il dato – si rileva dall’osservatorio Inps – è peggiore del 78% rispetto al saldo positivo di 379.282 contratti stabili dei primi cinque mesi 2015 e risente della riduzione degli incentivi per le assunzioni stabili. Il dato è peggiore anche del 2014 (+122.188 posti stabili in cinque mesi).

INPS – L’ultimo Osservatorio INPS sul precariato segnala un calo delle assunzioni dell’11,2% (-263 mila posti) nei primi 5 mesi dell’anno a circa 2 milioni. Il calo riguarda soprattutto i contratti a tempo indeterminato, che evidenziano una diminuzione del 34%, ma scendono anche le trasformazioni del rapporto in tempo indeterminato (-37%). Più stabili i contratti a tempo determinato, che registrano un incremento dello 0,6%, mentre va forte l’apprendistato con un aumento del 10,4% sul 2015. Sempre indiscriminato l’uso dei voucher lavoro: ne sono stati venduti 56,7 milioni con un incremento del 43%.

CISL – Severo il commento della Cisl sui dati Inps. Due le principali evidenze che emergono dall’Osservatorio del precariato dell’Inps. La prima è che gli andamenti delle assunzioni risentono della riduzione degli incentivi: nonostante il saldo tra assunzioni e cessazioni sia positivo, le nuove, nei primi 5 mesi del 2016 sono inferiori a quelle dello stesso periodo del 2015 e il calo riguarda soprattutto quelle a tempo indeterminato, che sono il 34% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”. Lo sostiene in una nota il segretario confederale Cisl Gigi Petteni, commentando i dati Inps diffusi oggi.”La seconda notizia che emerge – aggiunge – è la conferma che i voucher stanno svolgendo funzioni improprie, essendo utilizzati in maniera paradossalmente legale per coprire lavoro nero e grigio. Infatti nel periodo gennaio-maggio 2016 l’incremento della vendita di voucher rispetto allo stesso periodo del 2015 è stato del 43%”.”La Cisl ha già posto questi temi al tavolo aperto con il Governo, ridurre stabilmente il cuneo fiscale e contributivo sul lavoro a tempo indeterminato e delimitare in maniera significativa l’utilizzo dei voucher, in particolare evitando qualsiasi allargamento nel settore agricolo. Questo, ovviamente – conclude Petteni – in un quadro di politiche generali di promozione dell’innovazione e ricerca, di rilancio delle infrastrutture, in una parola di politiche di sviluppo.

 

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