Il comune di Arezzo si costituirà parte civile nel procedimento, qualora gli amministratori coinvolti nel fallimento di Banca Etruria fossero rinviati a giudizio. E’ quanto contenuto in premessa di una delibera, presentata e adottata durante il consiglio comunale di oggi, sulle vicende che hanno coinvolto l’istituto di credito fino all’azzeramento del valore delle azioni e delle obbligazioni subordinate. Azzeramento, si ricorda, che ha colpito pesantemente i risparmiatori, il tessuto economico cittadino e l’immagine generale di Arezzo.
Il tribunale fallimentare di Arezzo, con una sentenza dell’11 febbraio 2016, ha dichiarato l’insolvibilità e il fallimento di Banca Etruria consentendo così al pubblico ministero di aprire un fascicolo di indagine per bancarotta nei confronti dei responsabili del dissesto che hanno guidato la banca dal 2013 al 2015. Esistono inoltre altri quattro filoni di inchiesta con le ipotesi di reato: ostacolo alla vigilanza, false fatturazioni, conflitto di interessi e truffa. È proprio nella previsione in cui queste ipotesi vadano a processo, al Comune di Arezzo è stato chiesto di costituirsi parte civile. La proposta di deliberazione è stata promossa da un gruppo di cittadini iscritti a ”Possibile” ed è stata accompagnata da circa 400 firme.