Rave party Mezzano, prefetti convocati al Viminale. Dal giornale Lafune.eu , da Informazione.it dall’edizione odierna del tgr Lazio della notte traiamo la notizia che il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, per uscire dal cul de sac in cui si è infilata la struttura centrale e periferica del suo ministero, con accese critiche politiche per l’inazione iniziale di ministero, prefetture e forze dell’ordine, avrebbe convocato i prefetti di Viterbo e Grosseto per un confronto sulla vicenda del rave party nelle campagne tra Valentano e Latera, al confine tra Lazio e Toscana.
Con lo scopo non recondito, presumiamo, di scaricare le responsabilità sui due rappresentanti locali del governo, mentre le maggiori responsabilità, a nostro avviso, debbono essere caricate sul lacunoso controllo della preparazione del rave party, organizzato sui social, che avrebbero dovuto essere setacciati in modo da permettere controlli preventivi e blocchi di accesso all’area.
Intanto il sindaco di Grotte di Castro, Piero Camilli (Fdi) accusato dalla 7 di aver permesso l’ingresso nel suo terreno ai protagonisti del rave party, chiederà i danni al Ministero dell’Interno per la devastazione subita dalla sua azienda, dove le 8.000 persone sono entrate abusivamente.
Ora che la musica è spenta e che il Viminale con una soft strategy è riuscito a mettere fine a una situazione tanto difficile quanto scomoda sul piano dell’immagine è il momento di capire come sia potuto accadere che migliaia di persone siano arrivate a Mezzano senza che nessuno sapesse nulla.
Il ministro Lamorgese era finito sotto un fuoco incrociato di critiche, in questi giorni, da parte dei politici del Viterbese ma anche di figure nazionali come il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri e Matteo Salvini della Lega e tenta adesso di fare chiarezza sulle responsabilità.