G20 Agricoltura: approvata la Carta di Firenze, il comunicato finale

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«Abbiamo approvato un comunicato finale, la Carta della sostenibilità dei sistemi alimentari di Firenze. Ora la palla è nel nostro campo. L’appuntamento successivo è in Indonesia tra un anno: se noi non facciamo niente nel mezzo, il pianeta non ci aspetta». Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole alimentari Stefano Patuanelli alla conferenza conclusiva del G20 dell’Agricoltura a Firenze.

«Dobbiamo essere in grado di mettere in campo politiche che invertano la rotta in modo definitivo senza guardare al consenso e alle ricadute immediate – ha aggiunto – tutto ciò che facciamo avrà effetto tra molti anni. Ci sono dei passaggi nel documento, importanti rispetto agli obiettivi dell’agenda 20-30″, fra cui uno degli obiettivi più importanti, l’obiettivo due rispetto all’obiettivo fame zero, perché è chiaro che ciascun paese vive un pezzo dei problemi. Pur essendo consapevoli che ancora troppo spesso nel nostro Paese i bambini fanno il loro unico pasto completo a scuola, e quindi il tema della sicurezza alimentare riguarda anche l’Italia, è evidente che ci sono zone del mondo dove questo è il problema principale. Quindi l’obiettivo su questo punto è quello di incrementare la multilateralità dei rapporti e la cooperazione tra paesi per evitare gli sprechi e consentire una produzione di cibo sano anche nei paesi dove questo non avviene pur avendo la possibilità di farlo», ha spiegato il ministro.

«La Carta di Firenze è decisamente un documento che nonostante l’obbligo di arrivare a dei compromessi, perché quando ci sono tanti paesi che firmano un documento, tutti con sistemi produttivi diversi e problemi diversi, il compromesso non può non esserci per avere la soddisfazione; è comunque un documento che rispetto ad altri testi presenta alcune concretezze. Fermi su plastic tax e sugar tax per rischi consenso».

Sull’agenda 2030 dice infine Patuanelli «vedo dei tentennamenti perché molto spesso fare delle scelte significa dividere il campo e quindi può aumentare o far perdere il consenso. Ci sono due azioni che il nostro Paese si è trovato ad affrontare ma che non siamo ancora riusciti a portare avanti: la sugar tax e la plastic tax.  Il tema del caporalato e dello sfruttamento dei lavoratori in ambito agricolo non è stato affrontato – precisa ancora – Ma è al centro della mia agenda politica, abbiamo finalmente completato la mappatura delle esigenze della manodopera perché conoscere la richiesta di lavoratori nei singoli periodo dell’anno è fondamentale. A margine del G20, in alcuni eventi con le associazioni di categoria abbiamo parlato del tema dei prezzi del grano, è sotto gli occhi di tutti la dinamica che si sta producendo, in particolare in alcuni settori produttivi. Quella spirale va vista anche con un occhio alle speculazioni che si stanno sviluppando sulla Borsa, che sono internazionali. Se non ci sarà il raggiungimento di un plateau, per poi tornare a livelli inferiori, qualche intervento a livello globale bisognerà prenderlo».

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