No green pass: manifestazioni in 60 piazze d’Italia. Tensioni a Milano

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In grandi città, come Milano e Napoli, e in comuni più piccoli, come Bassano del Grappa e Francavilla al mare: sono una sessantina le manifestazioni convocate dai no-Green Pass, “Pacifiche, spontanee e apartitiche”, e pubblicizzate sulla loro pagina Facebook.

Tensione alla manifestazione No Green pass a Milano, dove un gruppo di circa 1.500 persone ha tentato di forzare il cordone della polizia per accedere dal lato di Palazzo Reale all’area del Duomo dove è in corso il comizio di Giorgia Meloni con il candidato sindaco del centrodestra Luca Bernardo. Contestatori e polizia sono arrivati a un contatto che, secondo quanto accertato finora, non ha causato feriti.

Diverse centinaia di persone si sono radunate a Roma per il sit-in no-Green Pass di piazza San Giovanni, dove è stato allestito anche un palco per gli interventi. La manifestazione è iniziata con il coro Libertà libertà. Sulla folla campeggiano gli striscioni dei vari movimenti, più o meno dichiaratamente politici, che si sono creati negli ultimi mesi coalizzando il dissenso contro le restrizioni imposte dalla pandemia.

Oggi è una giornata importante, contro le discriminazioni. E il Green pass è una discriminazione. Alcune centinaia di manifestanti che si oppongono al certificato verde sono partiti in corteo da piazza Castello, a Torino. Il lavoro non si tocca e Torino non si piega sono gli slogan scanditi dai partecipanti. Dopo aver rinunciato ad accordarsi al corteo del Pride, i No Green pass sono scesi per i Giardini Reali per raggiungere corso Regina Margherita. È il decimo corteo organizzato. Sempre di sabato.

Corteo a Trieste con migliaia di persone. La manifestazione si è conclusa poco dopo le 13 con il corteo che, dopo aver stazionato davanti alla sede della Regione Fvg, si è sciolto. Al megafono, proprio in piazza, è intervenuto anche il candidato sindaco Ugo Rossi del Movimento 3V (no Vax). «Abbiamo fatto parte del coordinamento del corteo fin dal suo primo appuntamento, a inizio settembre – ha detto -. in questa occasione non portiamo bandiere politiche», annunciando che nel pomeriggio il movimento si riunirà nuovamente in piazza ma sarà per parlare di economia circolare.

L’esponente del movimento no vax si è presentato con un collare medico a causa dei traumi riportati durante i disordini davanti all’ufficio postale nel rione san Giovanni, a Trieste, il 21 settembre, quando era stato arrestato, e poi liberato, con l’accusa di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale e lesioni aggravate nel confronti dei carabinieri intervenuti all’esterno dell’ufficio. «Mi hanno dato 22 giorni di prognosi», riferisce Rossi, che ha ribadito di non volersi sottoporre a «questo farmaco sperimentale», nemmeno dopo il 15 ottobre. «Io sono un libero professionista, ma per i dipendenti contrari continueremo a fare rete e proseguiremo con le azioni legali – ha spiegato -. In un anno e mezzo ho accumulato 20mila euro di verbali per non aver indossato le mascherine o sgarrato durante il coprifuoco: sono soldi che non pagherò mai, anche perché non mi è concesso fare ricorso».

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