Risiko prefetti: Firenze aspetta da quasi due mesi, in arrivo il cambio anche a Napoli

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Sono passati quasi due mesi da quando uscì la notizia che il nostro prefetto, Alessandra Guidi, avrebbe lasciato la nostra città dopo poco più di un anno e mezzo (era arrivata il 30 novembre 2020), per assumere le importanti funzioni di vicedirettore del Dis, Il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza.

Una promozione meritata della quale siamo stati lieti, pur nel dispiacere di perdere un valido prefetto, che lascia un buon ricordo per il suo concreto lavoro, soprattutto in tema di sicurezza, gestione della crisi Covid-19, collaborazioni con i comuni, con le altre istituzioni e gli altri uffici pubblici, coordinamento di controversie di lavoro.

Personalmente, l’ho già detto, sono felice per la promozione della Guidi, che credo torni volentieri a Roma, ma dispiaciuto di perdere, per Firenze, una valida collega con la quale ho avuto molti incontri per dibattere questioni interessanti la città e il quartiere di San Lorenzo, quale presidente dell’Opera Medicea Laurenziana.

Non approvo il grave ritardo che il ministero e la ministra Lamorgese stanno  accumulando, quasi fossero un treno su linee secondarie, per la nomina del sostituto. Normalmente, negli ultimi anni, eravamo abituati a ricambi più celeri, anche se stavolta la sede fiorentina mantiene la sua titolare fino al cambio col successore, per il quale, in alcuni ambienti, si facevano i nomi del prefetto di Trieste Valerio Valenti e di quello di Lucca, Francesco Esposito.

L’unica motivazione che mi viene in mente per capire (ma non giustificare) l’attesa fiorentina, proviene da una notizia che ho letto nei giornali napoletani, che, annunciando la fine del mandato del prefetto campano Marco Valentini, che domani saluta la città perché va in pensione, hanno fatto un panegirico dell’attività del rappresentante del governo nella città di San Gennaro, ma hanno anche annunciato che il probabile successore potrebbe essere il prefetto Claudio Palomba, attualmente a Torino.

Quasi sicuramente la ministra Lamorgese ha atteso i tempi anche di questo ricambio per portare, in un prossimo Consiglio dei ministri non troppo lontano nel tempo, le proposte d’avvicendamento nelle due importanti sedi. Non allungando troppo l’attesa di Nardella e compagni e calibrando i tempi per inviare il successore di Valentini subito dopo le elezioni del sindaco di Napoli, in programma a inizio ottobre. Conoscendo le dinamiche del ministero dell’interno questa mi sembra la spiegazione più probabile. Attendiamo quindi le decisioni del governo.

Firenze è da tempo abituata alle permanenze abbastanza brevi dei prefetti. La ministra Cancellieri, nel 2012. decise il repentino pensionamento di 22 prefetti, e in quell’occasione io terminai il mandato dopo solo un anno e mezzo. Ma non molto lunghi, di poco superiori a due anni o a un anno e mezzo, anche i mandati di Saverio Giuffrida, Laura Lega e Alessandra Guidi.

Sono lontani i tempi delle lunghe permanenze (per oltre 7 anni  il prefetto Rolando Ricci dal 1978 al 1984; per 4 anni il prefetto Giovanni Mannoni dal 1984 al 1988; il prefetto Achille Serra regnò per 5 anni, il prefetto Andrea De Martino è rimasto sulla poltrona di Palazzo Medici Riccardi per 5 anni). Ormai è quasi normale per i fiorentini una toccata e fuga dei prefetti. Speriamo che le abitudini cambino, nell’interesse delle istituzioni.

Paolo Padoin, già Prefetto di Firenze

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