La crisi nell’approvvigionamento di carburante è arrivata come la tempesta perfetta. File di macchine ai distributori di benzina e le filiere della carne e del pesce in ginocchio, il comparto ittico in crisi, frutta e verdura a marcire nei campi perché manca personale per la raccolta, aumento delle bollette del gas, nuove tasse e, infine, la difficoltà di approvvigionamento di anidride carbonica per via di una crisi internazionale.
Quest’ultimo problema, insieme alla mancanza della mano d’opera assicurata in precedenza dalla forza lavoro proveniente dall’Europa, minaccia l’arrivo sugli scaffali dei supermercati di tutta una serie di prodotti tra cui carne, pane, birra e bevande gassate. Gli inglesi trovano, sempre più spesso, scaffali vuoti nei supermercati. Il Paese sta vivendo una drammatica riduzione della capacità produttiva e un impoverimento generale.
Il governo ha chiesto l’intervento dell’esercito per fare arrivare il carburante alle stazioni di rifornimento. Le persone sono costrette a lunghe file, spesso di notte, chilometri lontano da casa, per trovare un distributore aperto o meno affollamento. L’attesa, a volte, dura ore. Serpeggia l’esasperazione.
Il ministro dei Trasporti rassicura: Segnali di stabilizzazione nel Regno Unito sul fronte dei tentativi di riassorbimento della crisi nelle forniture di carburante (e di alcuni prodotti alimentari) legata alla penuria di autotrasportatori e al conseguente rallentamento delle catene della distribuzione al dettaglio. a sottolinearlo è Grant Shapps, ministro dei Trasporti del governo di Boris Johnson, il quale insiste sulla necessità di evitare gli allarmi mediatici eccessivi che a suo dire hanno alimentato negli ultimi giorni le ansie collettive spingendo molta più gente del solito a fare rifornimento a costo di dar vita a lunghe code alle stazioni di servizio. “Iniziamo e vedere i primi segnali di stabilizzazione”, ha detto oggi Shapps alla Bbc. –