Nonostante i grandi proclami di Draghi e degli esponenti del governo alcuni italiani non si fidano dei vaccini, viste le notizie di effetti nocivi che arrivano copiose dagli altri paesi. Aspettano forse di poter fruire dei farmaci monoclonali o delle pillole anticovid, queste sì, sembra, molto efficaci.
Sono ancora 8.393.051 gli italiani over 12 che non hanno ricevuto alcuna dose del vaccino anti-Covid. Si tratta del 15,54% della popolazione vaccinabile. E’ quanto emerge dal report settimanale della struttura del Commissario Francesco Figliuolo. Di questi, 2.987.859 sono ultracinquantenni, 3.996.994 nella fascia di età dei 20-49 anni e 1.408.268 in quella dei 12-19 anni.
Nello specifico, la fascia in cui è più alto il numero di italiani che non si sono ancora vaccinati è quella 40-49 anni: sono 1.702.924, il 19,38% dei 8.786.975 totali. Tra i 20 e i 29 anni, senza la prima dose sono 914.671 (il 15,21%) mentre in quella tra i 30 e i 39 anni si sale a 1.379.329 (il 20,30%). Tra gli over 50, la fascia più indietro è quella tra i 50 e i 59 anni: 1.435.196 italiani devono fare ancora la prima dose, il 14,87% dei 9.651.541 totali in questa categoria. I numeri scendono con l’alzarsi dell’età: i sessantenni senza prima dose sono 839.670 (l’11,12%), i settantenni 483.149 (l’8,03%) e gli over 80 229.844 (il 5,04%). Quanto ai giovanissimi, tra i 4.627.514 adolescenti tra i 12 e i 19 anni, ce ne sono 1.435.196 che non hanno alcuna copertura al virus, pari al 30,43% del totale
Continua a diminuire l’incidenza settimanale dei casi di Covid a livello nazionale che scende a 34 per 100.000 abitanti (27/09/2021 – 3/10/2021) contro i 39 per 100.000 abitanti (20/09/2021 – 26/09/2021) della settimana precedente.
Nel periodo 15 – 28 settembre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,83 (range 0,81 – 0,86), al di sotto della soglia epidemica e stabile rispetto alla settimana precedente. E’ quanto compare nella bozza di monitoraggio settimanale sull’andamento dei casi di Covid in Italia che sara’ presentato oggi, ora all’esame della cabina di Regia.
Il tasso di occupazione dei malati di Covid in terapia intensiva è in lieve diminuzione al 4,8% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute del 5/10/2021), con una lieve diminuzione del numero di persone ricoverate da 459 (28/09/2021) a 433 (5/10/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale diminuisce al 5,1%. Anche il numero di persone ricoverate in queste aree è in lieve diminuzione da 3.418 (28/09/2021) a 2.968 (5/10/2021). E’ quanto compare nella bozza di Monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute.
Quattro Regioni e Province autonome (PA) risultano classificate a rischio moderato questa settimana: si tratta di Basilicata, PA Trento, PA Bolzano e Valle d’Aosta. Le restanti 17 Regioni/PPAA risultano classificate a rischio basso. La scorsa settimana solo una Regione, il Lazio, risultava a rischio moderato. Due Regioni/PA (Basilicata e PA Trento) riportano un’allerta di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza. La Sicilia torna in zona bianca. “Ho firmato l’ordinanza”, spiega il ministro della Salute, Roberto Speranza. “Dopo le scelte di ieri sulle capienze continua il percorso di graduali riaperture. Tutto ciò è possibile prima di tutto grazie ai vaccini e ai comportamenti corretti delle persone. Dobbiamo continuare su questa strada”, aggiunge.
E’ in diminuzione il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (5.903 vs 7.070 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in lieve diminuzione (33% vs 34% la scorsa settimana). È in aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (47% vs 45%). Resta stabile la percentuale di casi diagnosticata attraverso attività di screening (21% vs 21%).
La variante Delta è dominante in Italia dal mese di luglio. Questa variante è dominante nell’intera Unione Europea ed è associata ad una maggiore trasmissibilità. Lo conferma la bozza di Monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute, che sottolinea come una più elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti. È opportuno, si rileva nella bozza del Monitoraggio, realizzare un capillare tracciamento e contenimento dei casi, mantenere elevata l’attenzione ed applicare e rispettare misure e comportamenti per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale.