Pedaggio FiPiLi: mezzi pesanti pronti a scendere in piazza per protesta, lo annuncia Confartigianato

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«Siamo pronti a farci sentire con ogni mezzo a nostra disposizione e se la nostra voce non verrà ascoltata, scenderemo in piazza per esprimere la totale contrarietà all’introduzione di un possibile pedaggio per i mezzi pesanti sulla Fi-Pi-Li”» A dirlo sono le associazioni di categoria CNA Fita Toscana e Confartigianato Trasporti Toscana, che dopo la delibera n° 1142 dello scorso 8/11/2021, votata dalla Giunta regionale all’unanimità e relativa alla nascita della Società Toscana Strade, chiedono ufficialmente l’apertura di un tavolo di concertazione con la Regione, al quale prendano parte il Presidente Eugenio Giani, l’Assessore alle attività produttive Leonardo Marras e l’Assessore alle infrastrutture Stefano Baccelli.

«In quella delibera, tra le misure relative alla sostenibilità economico-finanziaria del progetto, è inclusa l’ipotesi di pedaggio sulla Fi-Pi-Li per i soli mezzi pesanti – spiega Michele Santoni, presidente regionale CNA Fita Toscana. – Una possibilità che è stata confermata anche dal Presidente Giani anche su molti organi d’informazione. Questa operazione porterebbe di fatto la nostra categoria a finanziare una società pubblica per la gestione di un’infrastruttura regionale. È evidente che non possiamo accettarlo e siamo pronti ad organizzare nei prossimi mesi una serie di iniziative di protesta nelle principali città toscane e lungo la stessa Fi-Pi-Li, per esprimere il nostro dissenso».

Anche se al momento si parla solamente di studi di fattibilità, per le due Associazioni di categoria è improponibile anche solo l’idea di istituire un pedaggio per i soli mezzi pesanti. Facendo una media, infatti, il traffico di tali veicoli sulla Fi-Pi-Li incide per circa il 15% sul totale. È evidente, quindi, che tale provvedimento risulterebbe particolarmente discriminatorio verso un’intera categoria. La scelta, oltretutto, avrebbe ripercussioni negative anche per tutto il comparto produttivo manifatturiero della Regione, poiché genererebbe inevitabilmente un aumento del prezzo delle merci trasportate e, quindi, un danno per i cittadini.

«Viene poi da chiedersi cosa cambierebbe una volta inserito il pedaggio. Tralasciando momentaneamente il problema di come questo verrebbe istituito (verrebbero installati dei caselli, come in autostrada? Verrà predisposto un bollino simile a quelli usati nelle reti stradali a pagamento delle altre nazioni europee?) occorre capire se ci sarà anche un miglioramento dei servizi, oltre che ad una miglior viabilità sulla rete. La risposta è che niente di tutto questo potrebbe verificarsi. La Fi-Pi-Li ha infatti una struttura morfologica tale da non prevedere una terza corsia aggiuntiva. Oltretutto, ampliarne le carreggiate di marcia avrebbe un costo così gravoso, in termini di risorse e tempi, da rendere il progetto praticamente infattibile. Il pedaggio ai mezzi pesanti non è quindi accettabile. La categoria non è infatti tenuta a farsi carico di eventuali lavori di riqualificazione dell’infrastruttura e neanche ad essere una delle basi finanziarie ed economiche per il sostentamento e la creazione della Società Toscana Strade. L’Assessore Baccelli si è detto disponibile ad incontrare le categorie a gennaio e per questo lo ringraziamo – spiega Luca Tonini, presidente di CNA Toscana. – Tuttavia è necessario che al tavolo partecipino anche l’Assessore Marras e il Presidente Giani e che ci vengano fornite risposte chiare su quelle che sono le intenzioni della Regione».

«Introdurre il pedaggio sulla FI-Pi-LI, porterebbe immediatamente a sicuri rincari su tutta la filiera del trasporto e della logistica – aggiunge Roberto Tegas, presidente Confartigianato Trasporti Toscana. – Si tratta di una delle arterie fondamentali che gli automezzi delle aziende percorrono quotidianamente per le consegne, le forniture e per andare sui cantieri. Non è vero che molti automezzi la usano per evitare di pagare i pedaggi autostradali. La Fi-Pi-Li collega le aree produttive della Toscana centrale con infrastrutture essenziali come il Porto e l’Interporto di Livorno. I pedaggi farebbero aumentare i costi e le aziende perderebbero di concorrenzialità avendo sempre meno margine economico. Non sarebbe un danno solo per il settore del trasporto, ma anche per tante altre aziende di una delle zone produttive più’ importanti della Toscana. Per noi è indispensabile avviare un processo per trovare soluzioni condivise con le istituzioni. Se continuerà a mancare il dialogo, ci vedremo costretti a intraprendere azioni e manifestazioni che difendano le categorie».

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«Prima di pensare ai pedaggi ricordiamo che la Fi-Pi-Li deve essere resa subito più sicura – conclude Luca Giusti, presidente di Confartigianato Imprese Toscana. – Si devono risolvere i problemi del caos traffico che creano danni alle persone e alle imprese. Purtroppo numerosi cantieri e divieti di circolazione impediscono un transito fluido e l’interscambiabilità con la Firenze-Mare. Sono tanti i problemi di questa strada che devono essere risolti con il dialogo tra i sindaci, le imprese e tutti gli interlocutori interessati. Inutile parlare della costituzione di una società di gestione se manca la comunicazione e la volontà di coinvolgere le categorie interessate su proposte concrete di miglioramento dell’infrastruttura».

Ufficio stampa per Confartigianato Imprese Toscana

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