Tracollo Biden: dopo 1 anno di presidenza gradimento al 41%

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Con Omicron che rischia di far precipitare di nuovo l’America nell’incubo della piena pandemia, la
sua agenda legislativa quasi definitivamente affossata da un membro del suo stesso partito e l’inflazione che continua a far salire i prezzi, Joe Biden si accinge a chiudere sotto i peggiori auspici il suo primo anno alla Casa Bianca.
Se a questo si aggiunge, sul fronte della politica estera, quello che viene percepito come il grande fallimento del ritiro dall’Afghanistan, che ha portato il Paese a tornare nelle mani dei Talebani, ecco tutti gli elementi che hanno portato da quest’estate poi alla progressiva erosione della popolarità del presidente, che ad aprile era del 54% ed
ora è precipitata ai minimi storici del 41%. Il tasso più basso di ogni presidente dal 1945, a questo punto del primo mandato, escluso Donald Trump.

in queste ultime settimane dell’anno, Biden – dopo il catastrofico ritiro dall’Afghanistan la scorsa estate – sembra di
nuovo aver sconfessato questa promessa, con il ritorno alla piena emergenza sul fronte del Covid e, soprattutto, con il profilarsi del flop della parte più importante del suo piano per la ripresa, dopo a sortita del senatore Joe Manchin, uno dei centristi dem che da mesi tengono in ostaggio l’agenda legislativa di Biden, che ha annunciato che non intende votare per il Build Back Better.
Una doccia fredda per la speranza del presidente di veder approvato entro la fine dell’anno il pacchetto di spese sociali e ambientali da 1750 miliardi di dollari, una sorta di “New Deal” del 21esimo secolo, un ‘new green deal’, secondo lo slogan caro alla sinistra dem, per risollevare l’America e le sorti della sua zoppicante presidenza.

Sul fronte del Covid, e della violenta, improvvisa, inaspettata esplosione della variante Omicron, Biden è subito corso ai ripari, con un discorso alla nazione con cui ha esortato a non cadere “nel panico”, ricordando “non siamo nel marzo 2020” ed ora ci sono i vaccini ed i richiami a proteggerci.

Sono molto gravi anche le conseguenze della dura sconfitta politica inflitta da Manchin a Biden, che in vista delle già super insidiose elezioni di mid term del prossimo novembre, indeboliscono in ulteriormente presidente e partito democratico, all’interno del quale l’esternazione del senatore sta portando ai massimi livelli la lotta intestina tra moderati e progressisti, che non nascondano la loro delusione per il mancato rispetto da parte di Biden nel suo primo anno ad applicare la politica del ‘new green deal’.

Di fronte all’addensarsi di tutte queste nubi, lo staff della Casa Bianca ha replicato ricordando tutti i successi registrati
dall’amministrazione Biden: il tasso di disoccupazione è basso, i vaccini sono disponibili a chiunque lo voglia e l’amministrazione è riuscita a far approvare la prima parte dell’agenda per la ripresa, il piano per le Infrastrutture da 1,3 trilioni di dollari.

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