Montagna Pistoiese: come uscire dalla crisi?

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montagna-pistoiese-2Giuliano Tonarelli ha fatto bene a dare risalto all’importante incontro tenuto ad Abetone il 9 agosto scorso. Le perplessità legittime espresse da Giuliano sul rischio che nell’incontro si siano fatte chiacchiere perché se ne parla da 60 anni e che la Regione pensi solo alle neve, vanno smentite con i fatti. D’altra parte, non perché finora si sono fatti discorsi, dobbiamo smetterla di lottare per trasformare le promesse in realizzazioni. Ritengo che quanto affermato dall’assessore Ciuoffo, in particolare, sia stato rilevante, impegnativo e credibile, proprio perché frutto di una visione strategica, senza la quale non si va da nessuna parte. Porre con forza, infatti, la valorizzazione dell’Appennino Tosco/Emilano con investimenti di sistema è il salto di qualità che dobbiamo compiere in tempi veloci. Il Governo Renzi ha dichiarato un serio impegno a riguardo, la Regione ha manifestato tale volontà, il Sindaco Danti, gli altri Sindaci e gli imprenditori hanno condiviso questa impostazione. Da qui occorre partire. Il punto decisivo è costituito dalla effettive volontà dei territori di unirsi per obiettivi strategici, senza guardare ai confini comunali. E’ l’unico modo per essere credibili anche ai fini dei finanziamenti europei. I territori non hanno alcuna responsabilità per la grande crisi iniziata nel 2008 che ha devastato l’economia ed il benessere rappresentato dalle piccole e medie imprese della Toscana. Il superamento della crisi e la nuova crescita dipende invece per grande parte dai Comuni e dai territori perché nessuno si può salvare da solo. E’ sui territori che si possono individuare le poche e fondamentali priorità d’interventi d’interesse generale e non di una singola categoria. Se questa volontà non esiste nei territori non può essere imposta dall’alto, né dal Governo, né dalla Regione. Guardiamo alla realtà. La Toscana a poco più di 3,5 milioni di abitanti. Una media città europea. Dovremmo essere tutti ricchi come gli svizzeri. Vengono nella nostra Regione 45 milioni di turisti e ci pernottano solo 1,7 notti. Abbiamo risorse territoriali, paesaggistiche e culturali come nessuna altra Regione, ma non sono valorizzate e neppure comunicate, non sono competitive e neanche sostenute da adeguati servizi. Ecco perché non siamo tutti ricchi ed esistono sacche di profonda crisi delle imprese e dell’occupazione. La montagna è una grande risorsa di storia e di peculiarità, il cuoi valore non si esaurisce nei suoi confini, ma investe la pianura e le città. Questa è il tema politico/culturale che sta alla base della crescita, che può camminare se, in primo luogo, i territori della Montagna diventano i protagonisti di un nuovo futuro. Investimenti di sistema rappresentano il futuro. Questa è la bussola che deve guidare tutti. E’ ovvio che bisogna individuare le priorità, poche e praticabili. Esse sono le seguenti.

  1. Politiche di sostegno serie e concrete agli alberghi, alle strutture ricettive, di ristorazione. E’ indispensabile ammodernare e rendere accoglienti e moderni i servizi per essere competitivi. Le sofferenze delle imprese sono una drammatica realtà e per questo occorrono interventi rapidi da parte della Regione, ad iniziare dal credito agevolato. Politiche immediate di sostegno per gli impianti che devono essere salvaguardati, i quali devono attivare in tempi brevi il biglietto unico del comprensorio sciistico. E’ assolutamente necessario evitare conflittualità tra gli interessi delle aziende ricettive e quelle degli impianti. Esse sono complementari è indispensabili le une alle altre.
  2. Promozione ad hoc per portare flussi di clienti. Non serve la promozione generica della Montagna. L’attività promozionale deve fondarsi su progettualità specifiche. concrete, innovative, mirando a precisi segmenti turistici con l’obiettivo di portare flussi in tempi rapidi, allo scopo di salvare le imprese dando loro respiro.
  3. Priorità di investimenti: il collegamento La Doganaccia/Corno alle Scale, in quanto scelta strategica per il salto di qualità e per la crescita dell’Appennino Tosco/Emiliano.
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Confesercenti si sente fortemente impegnata a sostenere e lottare, insieme alle imprese, per realizzare i suddetti obietttivi.

Riccardo Bruzzani – Direttore Confesercenti Pistoia

 

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