Sono 5, compreso l’aggressore, le persone rimaste uccise a Tulsa, in Oklahoma, dove un uomo armato di fucile ha fatto irruzione nel campus di un ospedale, il St.Francis, prima di togliersi la vita. Dai primi accertamenti, sembra che volesse colpire un medico in particolare dell’ospedale.
La polizia ha passato in rassegna ogni stanza su ogni piano dell’edificio, il Natalie Medical Building, situato nel campus del nosocomio, per escludere ogni ulteriore eventuale minaccia. Sul posto, dopo la sparatoria, una “scena catastrofica” secondo il capitano della polizia. La Casa Bianca fa sapere che il presidente Joe Biden è stato informato della sparatoria a Tulsa e sta seguendo la vicenda da vicino.
Biden segue ma non agisce, e la sua politica, sommata a quella dei predecessori, ha portato a una situazione insostenibile. Tanto che il sindaco di New York ha dichiarato lo stato d’emergenza per le troppe armi che circolano. Il sindaco di New York Eric Adams sta valutando la possibilità di dichiarare lo stato di emergenza per la violenza con armi da fuoco nella città. Lo riporta il New York Times citando alcune fonti, secondo le quali Adams intende nominare uno ‘zar’ per prevenire la violenza in città i cui compiti non sono chiari.
Dal 2019 al 2021 gli episodi con armi da fuoco a New York sono raddoppiati da 777 a 1.562, salendo ai livelli più alti dal 2006. Da quando ha assunto l’incarico, l’ex agente Adams ha rafforzato al sicurezza nella metropolitana aumentando la presenza di poliziotti e ha anche rilanciato una divisione anti-armi abolita in passato in causa agli abusi denunciati. “Questa è la battaglia dei nostri tempi in termini di diritti civili, dobbiamo affrontare non solo come le armi distruggono gli individui ma come distruggono l’anatomia delle nostre comunità e delle nostre città”, ha detto Adams. Una chiara e aspra critica all’immobilismo (nonostante le chiacchiere e le lacrime) di Biden.