Eurozona: economia in forte calo, Germania rischia recessione, male anche Parigi

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Il sostegno all’Ucraina, confermato ancora una volta da Ursula von der Leyen, sta costando caro all’economia dell’Eurozona, con la Germania, ex locomotiva d’Europa, che rischia addirittura la recessione, con i costi del gas russo schizzati sempre più in alto.

L’attività economica nell’Eurozona continua a rallentare rendendo sempre più probabile l’arrivo della recessione alla ripresa autunnale. L’indice Pmi generale nei Paesi che adottano la moneta unica è in calo per il secondo mese consecutivo attestandosi a 49,2 punti, in calo rispetto ai 49,9 di luglio e sotto il consenso (49,5 punti). Peggiorano sia i servizi a 50,2 punti, rispetto ai 51,2 del mese precedente (50,5 punti il consenso) sia l’industria a 49,7 punti dai 49,8 precedenti (49 punti il consenso).

L’indice Pmi è tenuto in alta considerazione perché fornisce un’indicazione sui trend presenti e futuri delle
diverse attività. Lo spartiacque è rappresentato da quota 50. Un’asticella che divide la crescita dal rallentamento. I dati relativi “indicano un’economia in contrazione nel terzo trimestre dell’anno”, spiegano i curatori del rapporto. Le pressioni sul costo della vita “rallentano la ripresa del settore dei servizi che si era manifestata dopo l’abolizione delle restrizioni per la pandemia, mentre l’industria manifatturiera è impantanata con un accumulo record di scorte”, che “blocca le prospettive di miglioramento della produzione manifatturiera nell’immediato futuro”, spiegano gli economisti.

Particolarmente preoccupante la situazione in Germania che più di altri soffre per l’alta inflazione (cui il Paese non è abituato) sia per l’elevato prezzo del gas essendo la dipendenza di Berlino dalle forniture russe praticamente totale.

Scenario cupo anche a Parigi. Il Pmi manifatturiero della Francia è risultato pari a 49 punti, in calo rispetto ai 49,5 del mese precedente (49 il consenso). Infine, l’indice Pmi servizi francese si è attestato a 51 punti, in calo rispetto ai 53,2 punti di luglio (53 punti il consenso). La produzione francese si è contratta per la prima volta in un anno e mezzo, rispecchiando la tendenza vista in Germania mentre le maggiori economie europee soccombono all’inflazione record e alla crescente incertezza a causa della guerra in Ucraina. L’indicatore dell’attività del settore privato francese è adesso al livello più basso mai registrato dall’inizio del 2021.

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