Papa Francesco torna a parlare delle vittime della guerra in Ucraina e cita l’omicidio di Darya Dugina, figlia dell’ideologo di Putin, Alexander Dugin, avvenuto il 20 agosto scorso. “Penso a quella povera ragazza volata in aria per una bomba che era sotto il sedile della macchina a Mosca”.
“Gli innocenti pagano la guerra, gli innocenti! Pensiamo a questa realtà e diciamoci l’un l’altro: la guerra è una pazzia. E coloro che guadagnano con la guerra e con il commercio delle armi sono dei delinquenti che ammazzano l’umanià’”, aggiunge senza mezzi termini.
“E noi pensiamo ad altri Paesi che sono in guerra da tempo: più di 10 anni la Siria, pensiamo la guerra nello Yemen, dove tanti bambini patiscono la fame, pensiamo ai Rohingya che girano il mondo per l’ingiustizia di essere cacciati dalla loro terra. Ma oggi in modo speciale, a sei mesi dall’inizio della guerra, pensiamo all’Ucraina e alla Russia, ambedue i Paesi ho consacrato all’Immacolato Cuore di Maria, che Lei, come Madre, volga lo sguardo su questi due Paesi amati: veda l’Ucraina, veda la Russia e ci porti la pace! Abbiamo bisogno di pace!”, conclude Bergoglio che qualche minuto dopo in un tweet – anche in russo e in ucraino – rinnova il suo appello.
Ma subito dopo la supplica del Papa, è arrivata la risposta dell’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash. In un tweet il diplomatico ha definito il discorso del Pontefice “deludente”. “Non si possono parlare nelle stesse categorie di aggressore e vittima, stupratore e stuprato; come è possibile citare uno degli ideologi dell’imperialismo come vittima innocente? E’ stata uccisa dai russi come vittima sacra e ora è in campo come scudo di guerra”, ha continuato l’ambasciatore che proprio il 6 agosto scorso è stato ricevuto da Francesco. Udienza che in molti hanno visto come un viaggio a Kiev sempre più vicino, forse a settembre, per il Congresso dei leader delle religioni in Kazakhstan.
Gia’ in passato l’Ambasciatore e Zelensky stesso, avevano protestato quando, il Venerdì Santo, in San Pietro, una donna ucraina e una russa avevano partecipato insieme alla celebrazione.