Mobilità, cresce la voglia del veicolo elettrico. Il 45% degli italiani disposto ad acquistarlo

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Il 45% degli italiani sarebbe intenzionato all’acquisto di un veicolo elettrico, ma il mercato sarebbe ancora da consolidare. E’ quanto emerge da un nuovo rapporto della societa’ di consulenza EY, intitolato “EV (Electric Vehicle) Country Readiness Index”. Il rapporto classifica i 14 principali mercati automobilistici nel mondo nell’ambito della mobilita’ elettrica analizzando tre principali driver: l’offerta del mercato, la domanda da parte dei consumatori e la regolamentazione in vigore negli Stati presi in esame.
A livello generale I recenti dati raccolti nel primo semestre dell’anno confermano le tendenze emerse nella precedente rilevazione EY.

In particolare, la Cina mantiene la prima posizione per quanto riguarda i progressi realizzati in termini di veicoli elettrici dove, sia a livello manifatturiero che infrastrutturale, consolida saldamente la propria leadership assecondata anche da un mercato interno in cui oltre il 51 per cento dei consumatori intervistati e’ intenzionato ad acquistare un veicolo elettrico come prossima vettura.
In seconda posizione si trova la Norvegia, da sempre pioniera nel campo dell’e-mobility con un sistema maturo a livello di infrastrutture e mercato che sconta pero’ un settore manifatturiero poco sviluppato nel Paese. Seguono Svezia, Germania e Regno Unito dove, soprattutto in questi ultimi due Stati, si osserva un impegno significativo per colmare il gap infrastrutturale ma anche manifatturiero spinto dagli investimenti dei piu’ importanti OEM (produttori di apparecchiature originali) con, per esempio, oltre 10 stabilimenti per la produzione di batterie in cantiere.
L’Italia occupa nel ranking il 12 posto, seguita in fondo da Giappone, Canada e India all’ultima posizione.

Nonostante gli incentivi approvati negli ultimi anni, resta sempre non molto appetibile la scelta del veicolo soltanto elettrico, perché la maggior parte del mercato (e della produzione) si è orientata verso i veicoli ibridi, che restano più collaudati e ancora convenienti.
Si stima che nel periodo 2022-2026, a fronte di una quota del 66 per cento di veicoli elettrici che verranno lanciati sul mercato italiano, solamente il 18 per cento di questi verrà prodotto sul territorio nazionale. Infatti il sistema produttivo italiano sconta il peggiore scoring secondo solo all’India e Olanda Altri fattori penalizzanti lo scoring ottenuto in questo driver sono la bilancia energetica che vede circa il 15 per cento di import di energia elettrica e una scarsa presenza di colonnine “fast-DC”.
Occorrerebbero ulteriori incentivi solo per il settore dei veicoli elettrici, attraverso il miglioramento nella normativa volte a favorire in primo luogo lo snellimento delle procedure (come fatto per la recente regolamentazione in merito agli affidamenti dei servizi di ricarica in autostrada ), ma anche proponendo incentivi non monetari (ad esempio low-emission zone e vantaggi riservati a possessori di auto elettriche) come gia’ attuato ampiamente da Paesi quali Norvegia, Cina e Germania.

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