Regioni italiane e UE: i presidenti chiedono più poteri e risorse per i loro territori

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I presidenti di regione italiani, a Bruxelles, chiedono di contare di più nella tutela degli interessi dei loro territori. In particolare in prima linea si sono posti Eugenio Giani (Toscana), Alberto Cirio (Piemonte) e Marco Marsilio (Abruzzo) i quali, nella sessione plenaria del Comitato europeo delle regioni, hanno colto l’occasione per ribadire una volta di più l’appello per maggiore centralità degli enti territoriali.

Più centralità delle regioni, e più attenzione a quello che comuni, territori ed enti locali hanno da dire e da dare ad un’agenda europea che è comune sì, ma non così tanto. I presidenti di Regione italiani arrivano a Bruxelles per domandare di fatto al stessa cosa. Al netto del colore politico del governo locale, si vuole un diverso grado di partecipazione. Utilizzano la cornice della sessione plenaria del Comitato europeo delle regioni per farsi portavoce delle istanze dei cittadini. Perché, ricorda Eugenio Giani, presidente delle Regione Toscana, “siamo tutti degli amministratori direttamente eletti”. Su questioni sempre più centrali come lotta ai cambiamenti climatici, transizione sostenibile e trasformazione energetica, “dobbiamo fare le politiche che servono per la società del futuro, e per garantirne il successo serve un partenariato forte a livello locale e regionale”. Vuol dire dare e riconoscere maggior peso a chi poi lavora sul territorio, tutti i giorni.

Il presidente della Regione Toscana difende il ruolo dell’Europa. Ricorda il periodo della pandemia e delle chiusure, quando l’Ue alla fine risposte con un meccanismo per la ripresa, NextGenerationEu, che “ci ha fatto sentire cittadini europei”. A chi, oggi, tende ad avere una visione solo critica di questa Unione, Giani ricorda come “i fondi di coesione servono per continuare l’impegno per trasporto pubblico pulito, efficienza energetica per le nostre case, per ricerca e sviluppo delle rinnovabili”.

Giani da Bruxelles ha inoltre confermato l’approvazione da parte della Commissione Europea del Programma regionale della Toscana, cofinanziato al 40% dal Fesr (il Fondo europeo di sviluppo regionale) per il settennato 2021-27 nell’ambito dell’obiettivo “Investimenti a favore dell’occupazione e della crescita”.
“Ciò significa – spiega Giani – che a disposizione della Toscana ci sarà così 1 miliardo e 229 milioni di euro di finanziamento, visto che 492 milioni sono rappresentati da fondi europei, e 737 arrivano dallo Stato e dal bilancio regionale. Si tratta di una decisione di importanza fondamentale, che ci permetterà di realizzare i nostri progetti di investimento e sviluppo. Una conferma che le opportunità offerte dall’Europa sono importanti e possono risultare decisive per lo sviluppo e il progresso degli enti locali che riescono a sfruttarle appieno.

Un esempio anche per il prossimo Pnrr Italia e per quello della Toscana, che stanno procedendo abbastanza speditamente, ma il cui iter dovrebbe essere accelerato per evitare brutte sorprese.

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