Mentre i governi europei e la Ue stanno discutendo ancora sulla fissazione di un price cap per il gas, Putin avverte: “Dirò una cosa: la Russia non agirà contro il buon senso, pagando di tasca propria per il benessere degli altri. Non forniremo energia a quegli Stati che impongono un tetto ai prezzi dell’energia. Verso coloro che preferiscono i trucchi sporchi e i ricatti spudorati, e sono decenni che viviamo in un paradigma di questo tipo, in ambito politico, non agiremo a nostro discapito”.
Misure come il tetto ai prezzi per le risorse energetiche russe sono un “gioco truccato”, ha affermato il presidente russo. “I beneficiari della rottura del Nord Stream sono evidenti: gli Usa e i Paesi con rotte di approvvigionamento alternative”, ha detto Putin. “Lo scopo dell’atto terroristico contro i gasdotti Nord Stream era quello di minare la sicurezza energetica dell’intero continente. Dietro il sabotaggio c’è qualcuno che vuole tagliare completamente i legami tra la Russia e l’Ue e così indebolire l’Europa”.
“Non ci sono garanzie che l’Europa sopravviva a questo inverno con le attuali riserve negli impianti di stoccaggio sotterranei di gas”. Lo afferma l’amministratore delegato di Gazprom Aleksej Borisovič Miller, come riporta Tass. “Le forniture di gas via Nord Stream 2 possono iniziare immediatamente” se riceverà le autorizzazioni, ha aggiunto.
GERMANIA – “Il dibattito sul price cap al gas è confuso: più persone parlano di diversi tipi di cap. Sull’import di Gnl, pochi chiedono un price cap semplice, si tratta più di un dibattito dei media. Gli esperti sono d’accordo che se mettiamo un cap troppo basso, non avremo più gas”, ha detto il sottosegretario tedesco all’Economia e al Clima, Sven Giegold prima del Consiglio straordinario Affari Energia. “Quando parliamo di gas via gasdotto, è diverso. C’è un legame tra i prezzi spot del mercato e i prezzi nei contratti a lungo termine. Il tema è trovare il modo di disaccoppiare questi due prezzi senza razionalizzare di più”, ha aggiunto.
Acquisti comuni di gas per gli stoccaggi, una diplomazia energetica più coordinata per il gas con partner affidabili, una ulteriore riduzione della domanda, un indice più rappresentativo, ma su base volontaria, al Ttf”. Sono alcune delle proposte che in un non paper – documento non ufficiale – Germania e Olanda hanno avanzato sul dossier energia. “La necessità di un set di misure e non di mettere in campo una misura”, è il titolo del documento nel quale i due Paesi non citano il price cap all’import di Gnl ma affermano che “può essere considerato un tetto al gas russo via gasdotto”.