Piombino, il rilancio con i moli

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Clipboard-0002Comincia dalla demolizione e dallo smaltimento di navi, ma punta a punta a proseguire con le attività siderurgico-logistiche di Aferpi e quelle industriali della Nuovo Pignone (gruppo General electric), la rinascita dell’area portuale di Piombino, che si prepara a diventare parte dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno settentrionale, con capofila Livorno.

Nei prossimi giorni (l’1 settembre o quelli immediatamente successivi), scrive Il Sole 24 Ore oggi in edicola, l’Autorità portuale, guidata dal commissario Luciano Guerrieri, consegnerà alla Piombino industrie marittime, composta dalla genovese San Giorgio del Porto e dalla livornese Fratelli Neri, gli spazi sulle banchine dove saranno realizzati, con 13-14 milioni di investimento privato i capannoni e le strutture per avviare un’attività di ship recycling, cioè di demolizioni navali ecosostenibili.

A Piombino, spiega Ferdinando Garrè, al vertice di San Giorgio e di Pim, «dobbiamo firmare in questi giorni l’atto definitivo con cui riceveremo l’area portuale assegnataci e, subito dopo, chiederemo le autorizzazioni per le costruzioni di capannoni e impianti. Pensiamo di iniziare a realizzare le infrastrutture nei primi mesi del 2017 e di avviare la produzione nella seconda metà del prossimo anno». Secondo Garrè la concessione a Pim consentirà di garantire occupazione per 200 persone.

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