«Purtroppo è così, non ci sono buone notizie in arrivo, anche la tregua di Putin è stata fatta a fine interni e in modo unilaterale. Bisogna continuare a lavorare per la pace, ma tutti questi segnali non autorizzano ad essere ottimisti. Ci sono alcuni attori internazionali come Cina, Turchia e Stati Uniti che potrebbero fare la differenza a livello diplomatico, ma reali manifestazioni di aperture da parte russa non ci sono al momento». Ad affermarlo è il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un’intervista al Corriere della Sera.
Sulla richiesta di una maggiore velocità nell’invio di altri aiuti militari a Kiev che sembra aver avanzato al Governo italiano il Consigliere della sicurezza nazionale americano, «i colloqui con Washington sono costanti e normali, noi siamo un interlocutore importante, ma non si è parlato di armi. Il sesto pacchetto di difesa è ancora da perfezionare, come previsto – sottolinea Tajani – non ci sarà alcun invio prima di un’informazione al Parlamento. Stiamo discutendo anche con i francesi per perfezionare dal punto di vista tecnico l’invio di sistemi di difesa aerea che si basano su tecnologie congiunte fra Roma e Parigi».