La nave Ong Geo Barents “subisce” l’indicazione del governo e i responsabili affermano: “Le nostre trattative con le autorità italiane per un porto più vicino, purtroppo non hanno avuto successo. L’Italia non è aperta alla discussione e ha rifiutato categoricamente le nostre richieste. Non abbiamo quindi altra scelta che obbedire e proseguire verso nord verso Ancona”.
Così Medici senza frontiere che gestisce la Geo Barents in navigazione verso la città marchigiana con 73 migranti salvati al largo della Libia. Aderire alle indicazioni delle autorità, però, puntualizza la ong, “non significa essere d’accordo. La nostra posizione rimane invariata: è inaccettabile mandarci a Ancona mentre altri porti idonei sono molto più vicini, soprattutto in queste condizioni meteo.️ Questo è contro il diritto marittimo internazionale e il miglior interesse dei sopravvissuti. Ancora una volta – aggiunge – questa decisione prende di mira le ong di ricerca e soccorso, ma il vero prezzo lo pagheranno le persone che fuggono attraverso il Mediterraneo centrale e si trovano in situazioni di disagio. Non rimarremo silenziosi e inattivi!”.
Ocean Viking e Geo Barents “sono navi di stazza importante, in passato si sono trattenute in mare per 2-3 settimane in condizioni meteo simili a queste, non sono proibitive, nulla di eccezionale”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi in conferenza stampa ad Agrigento, sulle proteste delle ong per il lungo viaggio determinato dall’assegnazione del porto di Ancona.
Il quale aggiunge: “Sui porti assegnati alle navi ong “facciamo le cose in modo responsabile. Puntiamo ad un’equa distribuzione su tutti gli altri luoghi di possibile sbarco, con il compito di sgravare Sicilia e Calabria che non devono essere condannate ad essere il campo profughi dell’Europa”.