Pensioni: botta e risposta Poletti – Camusso. Metteremo due miliardi: replica, l’anticipo pensionistico è ingiusto

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camusso-poletti-420x235Il governo interverrà in maniera convinta sulle pensioni nella legge di Bilancio: se basteranno 2 miliardi dipenderà dalle risorse disponibili. «Ci sono diverse posizioni, dipende dalle cose che si vogliono fare. L’aspirazione è fare il massimo, poi bisogna tenere conto della contabilità pubblica e quindi delle compatibilità con questa.» Così il ministro del Lavoro Giuliano Poletti commenta la cifra circolata e indica le pensioni minime, l’anticipo pensionistico e le ricongiunzioni onerose come i cardini su cui intervenire.

POLETTI – Il governo sta lavorando per l’anticipo pensionistico parziale, pensando soprattutto a chi è senza lavoro e a chi fa lavori pesanti. «Sì, noi stiamo lavorando per produrre una soluzione che sia la più dinamica possibile, che quindi ogni cittadino sia in grado di fare al meglio la valutazione sull’opportunità e l’utilità. Il punto vero ed essenziale è che partiremo dalle situazioni di massima difficoltà. Cerchiamo di affrontare il tema dei lavoratori che hanno perso il lavoro, non hanno ammortizzatori sociali e sono in questa situazione verso il pensionamento. E stiamo anche affrontando il tema dei lavori più pesanti: è difficile immaginare che per attività molto pesanti si possa tenere ferma la possibilità di lavorare fino al termine oggi previsto. E’ un lavoro che stiamo facendo, dobbiamo definire le platee per definire qual è l’onere. L’aumento delle pensioni minime nella prossima manovra ci sarà in qualche misura, dobbiamo trovare le modalità e le forme però questo è nelle nostre previsioni». Così il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, spiega la posizione del governo al forum Ambrosetti.

CAMUSSO – Critica sempre più la posizione della leader del sindacato Cgil, che contesta la continua esposizione di prospettive da parte del governo, senza che ci siano decisioni definitive e soprattutto in assenza di cifre precise messe a disposizione per questo importante capitolo della discussione fra le parti sociali. Soprattutto rivolge critiche aspre all’idea dell’anticipo pensionistico annunciata dal governo perché “penso sia un’idea ingiusta dal punto di vista delle condizioni delle persone. Alla fine ha come obiettivo quello di continuare a ridurre gli assegni pensionistici in un Paese che ha già un problema di povertà delle pensioni. Penso soprattutto che debba essere un provvedimento complessivo, che parta dal fatto che c’è un’ingiustizia verso i giovani straordinaria sia in termini di non solidarietà del sistema, data la discontinuità, e anche in termini di impoverimento delle previsioni previdenziali. L’ho detto in tante occasioni, la previdenza è un istituto regolato dal fatto che un lavoratore paga i contributi e non deve indebitarsi per avere alla fine della sua vita i suoi contributi sotto forma previdenziale.»

Comunque governo e sindacati riprenderanno a parlare di pensioni il 12 settembre.

 

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