Ha vinto Bonaccini: gli iscritti al Pd, nelle votazioni dei circoli, gli hanno tributato la preferenza. Ma Elly Schlein, seconda e quindi sfidante nelle primarie del 26 febbraio, cercherà di superarlo, appunto, nella sfida finale. Ma intanto continua a registrare presenze record alle iniziative che sta organizzando nel suo tour per l’Italia.
La commissione nazionale per il congresso del Partito Democratico ha concluso lo spoglio dei 151.530 votanti. Di questi voti, Bonaccini se ne assicura 79.787, pari al 52,87%; Elly Schlein 52.637 voti, pari al 34,88%; Gianni Cuperlo 12.008 voti, pari al 7,96%; Paola De Micheli 6.475 voti, pari al 4,29%. Nonostante questo, nessuno si sente di attribuire già la vittoria all’uno o al’altra. Anche perchè Schlein si è affermata nettamente nei centri urbani più importanti, tra cui Milano, Roma e Napoli.
Nella Capitale, la deputata dem raccoglie 2.194 voti, contro i 1.854 di Bonaccini, i 661 di Gianni Cuperlo e i 184 di Paola De Micheli. Un risulttao politicamente significativo se si considera anche che il sindaco Roberto Gualtieri, cosi’ come il candidato alla Regione Lazio Alessio D’Amato, sostengono Stefano Bonaccini per la vittoria finale. Particolarmente importante l’affermazione di Schlein in quartieri periferici e semiperiferici come Ostia, Donna Olimpia e Montesacro.
Ma Schlein vince anche nel circolo Pd del centro storico, conquistando 23 voti contro i 17 di Bonaccini. Il presidente dell’Emilia-Romagna va bene nel quartiere Trionfale-Mazzini, dove prende 76 voti contro i 52 di Schlein, e soprattutto al Nuovo Salario, circolo che gli vale 130 voti, contro i 22 di Schlein. Ma il voto nei circoili costituiva i preliminari, una sorta di turno di qualificazione, che ha messo fuori candidati come la De Micheli e Cuperlo.
"Tra gli iscritti, contro ogni pronostico e sondaggio, a Roma vince Elly Schlein. Ora domenica tutti e tutte ai gazebo per vincere anche le primarie e cambiare davvero questo partito", sottolinea il segretario romano del Pd, Enzo Foschi.
"Nel voto degli iscritti e delle iscritte Elly Schlein vince a Milano e Roma, in citta’ e in provincia. Un risultato che segna una grande voglia di cambiamento e di speranza. Ora tutti in pista per vincere le primarie di domenica prossima", spiega la responsabile delle iniziative territoriali della mozione Schlein, Chiara Braga. In attesa che si montino i gazebo, nel Pd continua il confronto animato, oltre che dai diretti interessati, anche e soprattutto dagli esponenti che li sostengono. Schlein e Bonaccini prendono quotidianamente le distanze dal gruppo dirigente che ha guidato il partito in questi anni e che, promettono i candidati alla segreteria dem, sara’ presto cambiato radicalmente.
Bonaccini, in particolare, ha sottolineato nelle ultime ore che molti dei capi corrente sostengono Elly Schlein. Un riferimento che sembra diretto ad Andrea Orlando. E l’ex ministro del Lavoro non tarda a rispondere: "Credo che chi si candida alla segreteria Pd dovrebbe far capire cosa vuole fare, piuttosto che imbarcarsi in queste ricostruzioni. E comunque bisognerebbe avere almeno rispetto per la verita’, se non verso i propri compagni di partito per i quali si mostra meno fair play che verso la Meloni".
Un attacco a Bonaccini e alla frase "Meloni e’ certamente capace" pronunciata in diretta Tv dal presidente dell’Emilia-Romagna. In realtà, come è normale in un partito tanto plurale e che ha governato il paese per dieci degli ultimi undici anni, ex ministri e capi corrente appaiono in entrambi gli schieramenti. Se Schlein puo’ contare su Orlando e Franceschini, Bonaccini ha dalla sua parte l’ex ministro Lorenzo Guerini, le due capigruppo di Camera e Senato, Serracchiani e Malpezzi, e il capodelegazione al Parlamento Europeo, Brando Benifei. Domenica la sfida finale: il Pd dovrà scegliere non solo il segretario ma anche, coincidente, la nuova linea politica.
Ernesto Giusti