Maternità surrogata è reato universale: per i cittadini italiani sarà perseguibile anche all’estero

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La Commissione Giustizia della Camera ha detto sì: la proposta di legge che dichiara la gestazione per altri reato universale, cioè perseguibile anche se commesso all’estero. E’ stato approvato in particolare un emendamento della maggioranza che prevede la punibilità dei soli cittadini italiani. Le opposizioni hanno votato contro. Il via libera formale, con il mandato al relatore dopo il parere delle altre Commissioni sarà dato la prossima settimana.

La settimana prossima riceverà i pareri delle commissioni competenti, quindi il mandato al relatore, Il testo è infatti atteso in Aula per il 19 giugno. Soddisfatta la relatrice Carolina Varchi (Fdi): "Abbiamo concluso l’esame degli emendamenti con una piccola riformulazione al testo base. Il divieto di questa pratica che già c’è ha permesso che in Italia non si diffondesse, con questa legge estendiamo il reato alle condotte all’estero convinti che questo ulteriore divieto disincentiverà il ricorso a pratica della gestazione per altri e anche il turismo procreativo".

Varchi ha anche ringraziato il presidente della commissione, Ciro Maschio: "Su un tema così delicato la sapiente organizzazione del presidente ha evitato il contingentamento dei tempi che avrebbe inasprito il dibattito". Nella seduta di ieri pomeriggio le opposizioni, in particolare il Pd, avevano lamentato la fretta della maggioranza sull’esame del provvedimento su cui pur essendo contrari non avevano attuato nessun ostruzionismo, la relatrice era intervenuta per rinviare ad oggi la conclusione dell’esame, come poi è stato deciso nel corso di una riunione dell’Ufficio di presidenza.

Netto il giudizio della ministra della Famiglia, Natalità e Pari opportunità, Eugenia Roccella: "La surrogazione di Maternità è una procedura che si realizza mediante forme contrattuali rigide e vessatorie, necessariamente di tipo commerciale: anche le forme cosiddette ‘altruistiche’ o ‘solidali’ spesso mascherano pagamenti in forma di rimborsi spese e/o indennità e prevedono comunque sempre l’obbligo per la donna di cedere il figlio ai committenti. Col risultato peraltro paradossale che in questi casi spesso sono solo le donne a ricevere eventualmente meno soldi, perché l’attività dei centri di fecondazione artificiale, le consulenze legali e contrattuali e le biobanche richiedono comunque lo stesso pagamento".

La ministra Roccella ha ricordato che, ai sensi della legge 40 del 2004, "chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro".

Di parere opposto Alessandro Zan, responsabile diritti del Pd: "La priorità della destra è limitare i diritti. Pnrr, alluvione, asili, inflazione vengono dopo, forse. Ora la loro urgenza è attaccare le famiglie arcobaleno e i loro figli: la corsa forsennata in commissione giustizia per una legge folle lo dimostra. Continueremo a opporci".

Ernesto Giusti

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