“Ho firmato l’appello promosso dalla rete No Gpa (ossia contro la maternità surrogata, il cosiddetto utero in affitto, provvedimento passato in commissione, come riporta in un altro articolo Firenze Post, ndr), perché credo nella relazione irripetibile fra madre e bambino durante la gravidanza, e perché ritengo che si affronti il tema con troppa leggerezza da parte del centro sinistra, come se fosse qualcosa di poco importante da affidare alla personale valutazione”, lo dichiara l’onorevole Rosa Maria Di Giorgi, ex vicepresidente del Senato.
“Credo inoltre che si debbano chiamare le cose con il proprio nome, ossia "utero in affitto" e non "gestazione per altri", espressione che serve solo ad alleviare l’impatto nelle coscienze di questa pratica inaccettabile, che fa violenza alle donne sempre, ma anche al bambino, considerato un prodotto da trasferire, vendere, barattare” sottolinea Di Giorgi.
Che conclude: “Confesso che avrei preferito una condanna di questa pratica da parte di tutto il mio partito. Non è stato così, al momento. Spero che le nostre ragioni uniscano tutti in una battaglia comune, senza distinguo, in nome del rispetto e della dignità della persona”.
