Berlusconi: la politica, i processi, il Milan le donne. L’omaggio degli avversari

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Se n’è andato un protagonista della nostra storia, dei nostri giorni, del nostro quotidiano. Silvio Berlusconi ha dominato la politica, l’economia e perfino il gioco del calcio, in Italia e in Europa, per quasi un trentennio. Dalla discesa in campo, nel 1994, fino all’ultimo respiro, esalato oggi, 12 giugno 2023, al San Raffaele di Milano. Anche gli avversari politici, militanti nelle file dei Dem che brindarono quando fu costretto a dimettersi dal Senato per l’unica condanna defnitiva sulla serie interminabile di processi, lo stanno disegnando come "leader mondiale che si è battuto per un’Europa più forte, più democratica e protagonista nel mondo".

UOMO CORAGGIOSO – Sandro Gozi, eurodeputato di Renew Europe e segretario generale del Partito democratico europeo, lo descrive come "avversario leale e uomo che con coraggio e visione ha partecipato al cambiamento del nostro Paese: nell’impresa, nello sport, nella comunicazione e in politica. Alla sua famiglia, ai suoi cari, alle donne e agli uomini di Forza Italia e del Partito popolare europeo, esprimiamo il nostro più sincero cordoglio". E’ una delle prime attestazioni, a caldo. Poi ne arriveranno altre, anche con i distinguo di chi, nonostante lauree, master e scuola politica, ha paura che "l’onore delle armi" e il riconoscimento di una personalità valida e fuori dal comune, gli possa nuocere. Forse è il contrario, ma ognuno, specie se cerca il consenso ad ogni costo, s’intorcina come vuole.

RESISTENZA – Per Vittorio Sgarbi, Silvio Berlusconi "è stato un eroe della resistenza alla magistratura. Io ero suo amico nel privato, sul piano politico non ho potuto che condividere sue posizioni. L’amicizia è un legame fondamentale ma nessuno, dopo Tortora, e’ stato al centro di un’indagine giudiziaria cosi’ ingiusta. Ha sacrificato la sua vita personale per un’attività per cui non era neanche tanto portato, ma ha resistito alle indagini della magistratura che hanno distrutto tutti i partiti. Per questo è un eroe della resistenza alla magistratura".

PUTIN – Nessuno, come Silvio Berlusconi, offre la possibilità di scrivere su tutto. La sua vita è un caleidoscopio dove si trova di tutto. I giornali di tutto il mondo stanno sfornando biografie, storie, racconti. Anche Putin non è indifferente alla scomparsa del "vecchio amico": ha fatto togliere i festoni dalla celebrazione della giornata della Russia, nella sala di San Giorgio al Cremlino. Le tappe in politica e quelle dei processi sono al centro del lavoro di opinionisti e cronisti.

VERONICA – C’è stato poi un rapporto decisamente tormentato in Silvio Berlusconi: quello con le donne. In fondo – spiega chi gli è stato vicino in questi anni – rappresenta la metafora di una vita vissuta sempre al massimo e sopra le righe. Dall’amore profondo e dichiarato in tutti i modi possibili per la mamma, Rosa Bossi, fino alla rottura traumatica del secondo matrimonio con l’attrice Veronica Lario. Pomo della discordia sempre il suo rapporto con l’universo femminile. Un rapporto che gli ha procurato anche guai giudiziari e polemiche a non finire a causa delle feste burlesque nella sua villa di Arcore con le ‘olgettine’, le ragazze così definite perché vivevano nel residence milanese dell’Olgettina, fino alla vicenda Ruby, la giovane di origini marocchine – con cui secondo l’accusa avrebbe avuto dei rapporti quando lei era ancora minorenne – che costringerà il Cavaliere a subire una serie di processi conclusi il 15 febbraio 2023 con l’assoluzione. E ancora il processo barese sulle escort e le ragazze di Gianpaolo Tarantini, con le deposizioni di Patrizia D’Addario.

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FIDANZATE – Poi due fidanzate giovani, Francesca Pascale e Marta Fascina. In mezzo tante turbolenze e anche amori al limite, come quello attribuitogli con la ragazza di Casoria Noemi Letizia, che andò a trovare per il suo diciottesimo compleanno utilizzando – quella era l’accusa – un aereo del servizio di Stato. Una china rimarcata proprio da Veronica Lario in una lettera aperta, nel 2007. Una missiva, che fu l’anticamera della separazione e del divorzio dal Cav qualche anno dopo, in cui la Lario fece quasi un appello: ‘Aiutatelo, è malato’, scrisse tra l’altro. Il ‘bunga bunga’ party, termine coniato per le serate organizzate ad Arcore, è entrato nel linguaggio corrente in Italia per indicare feste licenziose e a sfondo sessuale.

FIGLIE – Ma la vita privata di Silvio Berlusconi è stata scandita anche dall’amore paterno per le figlie Eleonora, Barbara e Marina, la primogenita. E per i figli Piersilvio e Luigi. Nati dai due matrimoni, il primo con Carla Elvira Lucia Dall’Oglio, il secondo, appunto, con Veronica Lario. I 5 figli sono sempre stati una stella polare per il Cavaliere, un punto di riferimento in una vita privata decisamente complessa. E anche in questo caso le donne sono sempre state in primo piano. Marina e Barbara sono entrate molto presto nella galassia imprenditoriale del padre, con ruoli di rilievo in Fininvest e nell’amata squadra di calcio del Milan. Una attenzione e un affetto ricambiati in tutti i passaggi critici della sua vita, durante la malattia ed il delicato intervento al cuore nel 2016 e nella lunga fase della pandemia da Covid quando l’ex premier ha trovato più di una volta rifugio e protezione nella blindatissima villa di Marina in Provenza, dove ha trascorso molti mesi isolandosi, anche dalle tentazioni di Villa Certosa, storico buen retiro in Costa Smeralda.

MILANO E IL MILAN – "Milano piange Silvio Berlusconi. Su di lui ogni italiano ha un’opinione, maturata nei lunghi anni della sua centralità imprenditoriale, sportiva e politica. Ma questo è il momento del cordoglio e del rispetto. Di certo dobbiamo dargli atto di aver molto amato Milano". Arriva il cordoglio del mondo dello sport. Tra i primi Il Presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, che "con la moglie Jacqueline, Luigi, Edoardo e Valentina, i dirigenti, lo staff tecnico, la squadra e tutta la SSC Napoli esprimono profondo cordoglio per la scomparsa di Silvio Berlusconi". Arrigo Sacchi che ha cominciato l’epopea del Milan ne parla come un "Amico geniale, era un uomo generoso". Carlo Ancelotti: "La tristezza di oggi, non cancella i momenti felici passati insieme. Rimane una riconoscenza infinita al presidente, ma soprattutto ad un uomo ironico, leale, intelligente, sincero, fondamentale nella mia avventura da calciatore prima, e da allenatore poi. Grazie Presidente". L’Equipe gli dedica una foto mentre ha in mano la coppa del campioni: "Mort de Silvio Berlusconi, ancien président de l’AC Milan".

Sandro Bennucci

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