Restano poco più di trenta ore d’ossigeno, a bordo del Titan, il sottomarino turistico con cui sono stati persi i contatti domenica mentre navigava in profondità nell’Atlantico sono "molto complesse". Lo ha ammesso il portavoce della Guardia costiera di Boston, il capitano Jamie Frederick, riferendo dell’invio di un mezzo navale comandato da remoto (Rov) verso l’ultima localizzazione del Titan.
Sul posto sono attesi anche mezzi della Guardia costiera canadese e altre imbarcazioni della Marina americana. A bordo del sottomarino viaggiavano l’imprenditore britannico di origine pachistana, Shahzada Dawood, e il figlio Suleman, l’imprenditore ed esploratore britannico Hamish Harding, il francese Paul-Henri Nargeolet, ex ufficiale della Marina e attualmente direttore del programma di ricerche sottomarine del Titanic e Stockton Rush, ceo della OceanGate, la società proprietaria del Titan.