Russia: la Wagner lascia Rostov fra gli applausi. Ma Putin deve fare i conti con una situazione nuova e difficile

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Che cosa succederà ora a Mosca? Dov’è Putin? Mentre il mondo si pone queste domande, i combattenti Wagner lasciano Rostov tra gli applausi della folla e spari in aria. Lo documenta un video circolato su Twitter e verificato dalla Bbc. Nella clip si vede un mercenario Wagner che spara in cielo con il suo fucile mentre lui e altri del gruppo Wagner si ritirano da Rostov mentre gruppi di civili lungo le strade applaudono e incoraggiano i combattenti.

Altri filmati documentano il sostegno pubblico dimostrato al gruppo di mercenari nella città. Almeno 15 militari dell’esercito russo, intanto, sono morti nel corso dell’avanzata di ieri verso Mosca dei combattenti della compagnia militare privata. Lo riporta il sito bielorusso indipendente Nexta citando canali Telegram filo-Cremlino.

Ieri la mediazione del presidente bielorusso Lukashenko. Il Cremlino non perseguirà le milizie ribelli e il loro leader Yevgeny Prigozhin andrà in Bielorussia. Dopo aver lanciato la sua sfida direttamente al presidente russo, il capo della milizia aveva annunciato la marcia indietro, fermandosi a 200 chilometri da Mosca, ‘per evitare un bagno di sangue russo’. Nella mattinata di ieri il presidente russo Vladimir Putin aveva definito l’azione dei miliziani ‘una pugnalata alle spalle portata da traditori’.

Secondo il New York Times, che cita fonti dell’intelligence, le autorità statunitensi erano state informate da giorni dei piani del capo del gruppo di mercenari Wagner Yevgeny Prigozhin. I responsabili della sicurezza nazionale degli Stati Uniti erano sono stati avvertiti mercoledì scorso che Prigozhin si stava preparando ad agire. La loro preoccupazione immediata era come questo avrebbe influenzato il controllo di Mosca sul suo arsenale di armi nucleari. L’intelligence statunitense seguiva da mesi le crescenti tensioni tra il capo Wagner e i vertici militari russi, incluso il ministro della Difesa Sergei Shoigu. E Antony Blinken ha parlato con il ministro degli Esteri polacco Rau Zbigniew per discutere della situazione in Russia. Lo ha annunciato il segretario di Stato Usa si Twitter sottolineando che "gli Stati Uniti continueranno a coordinarsi con alleati e partner".

Intanto, l’Istituto per lo studio della guerra (Isw) sostiene che l’ammutinamento di Yevgeny Prigozhin sarà pure fallito, ma il Cremlino si trova ora ad affrontare una situazione "profondamente instabile". Il fallimento della ribellione e la "soluzione a breve termine" – sotto forma di un’apparente tregua con il Gruppo Wagner – probabilmente "danneggeranno in modo sostanziale" il governo di Putin e lo sforzo bellico russo in Ucraina, scrivono gli analisti dell’Isw. "La ribellione ha messo a nudo la debolezza delle forze di sicurezza russe e ha dimostrato l’incapacità di Putin di usare le sue forze in modo tempestivo per respingere una minaccia interna, erodendo ulteriormente il suo monopolio sulla forza". Gli analisti hanno anche osservato che i combattenti Wagner sono stati – in alcuni casi – accolti calorosamente dai residenti di Rostov-sul-Don.

Nuovi allarmi e attacchi sull’Ucraina
Sul fronte bellico, una esplosione è stata udita nella regione di Zaporozhzhia, a quanto riportato dall’emittente ucraina Suspilny ripresa da Ukrainska Pravda, dopo un allarme aereo sulla città e l’area circostante. "L’aeronautica ha esortato i residenti locali a rimanere nei rifugi a causa dell’uso di armi balistiche provenienti dal territorio occupato". Anche la russa Tass dà notizia dell’esplosione citando l’ucraino Obshchestvennoye, precisando che "sirene per raid aerei stanno attualmente risuonando nelle aree controllate da Kiev della regione di Zaporozhzhia". Nella notte, inoltre, bombe russe hanno colpito nove villaggi nell’oblast di Sumy e la città di Nikopol, nell’oblast di Dnipropetrovsk, con almeno un morto. L’amministrazione militare dell’oblast di Sumy ha riferito su Telegram dei bombardamenti, avvenuti ieri sera tardi. Quasi in contemporanea il presidente del consiglio regionale di Dnipropetrovsk, Mykola Lukashuk, ha fatto sapere che le bombe russe hanno ucciso un uomo di 71 anni a Nikopol.

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Ernesto Giusti

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