Riforma del fisco: meno tasse su tredicesime e straordinari. E via il superbollo auto

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Tredicesime con meno tasse. La riforma del fisco prende corpo. La commissione Finanze della Camera ha completato l’esame della delega fiscale e voterà la prossima settimana il mandato al relatore per l’invio del testo in aula. Alleggerimento, come detto, del carico fiscale su tredicesime e straordinari, flat tax incrementale in stand by per i lavoratori autonomi. Ma anche superamento del superbollo auto a ‘costo zero’ per lo Stato e acconto di fine anno a rate per gli autonomi. Sono alcuni degli ultimi emendamenti votati oggi in Commissione a Montecitorio.

La norma sulle tredicesime prevede "l’applicazione, in luogo delle aliquote per scaglioni di reddito di un’imposta sostitutiva Irpef e delle relative addizionali, in misura agevolata sulle retribuzioni corrisposte a titolo di straordinario che eccedono una determinata soglia e per i redditi riconducibili alla tredicesima". Un emendamento voluto dal governo che solleva polemiche tra le fila dell’opposizone: "La base imponibile Irpef si riduce ulteriormente. Viene meno ancora di più la progressività fiscale e l’equità tra le stesse categorie di reddito", così commenta il capogruppo del Pd in commissione Finanze alla Camera, Virginio Merola.

Bloccata, invece, la flat tax incrementale per i lavori dipendenti nella riforma fiscale sostituita di fatto con una detassazione dei premi di produttività, dopo l’approvazione dell’emendamento a firma del deputato Luigi Marattin (Azione-Iv). Sulla flat tax prevista invece una "complessiva valutazione, anche a fini prospettici" per l’anno 2023. Il testo, contenente i principi generali che andranno poi dettagliati con decreto legislativo, approderà in Aula il 10 luglio. In commissione alla Camera l’esame non ha riguardato tutti gli aspetti, lasciando al Senato la possibilità di introdurre modifiche. Per l’approvazione definitiva servirà quindi anche la terza lettura. Perché le norme abbiano poi impatto concreto serviranno i decreti delegati e, ovviamente, le risorse per le coperture.

"Questo di oggi è un passo avanti per riformare il sistema fiscale del nostro paese – ha commentato il vice ministro all’Economia, Maurizio Leo – e confido che anche nelle successive fasi in parlamento ci sia la stessa collaborazione che ho notato oggi". Nel confronto della delega sono stati sciolti alcuni nodi, come quello sul superbollo sulle auto diesel di grossa cilindrata (oltre 185 kW) che ha visto prevalere la posizione di Fdi e Lega. Il testo approvato oggi consente di «valutare l’eventuale e progressivo superamento dell’addizionale erariale», che costa 100 milioni all’anno, senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica.

Una decisione che rimane per ora sul piano dei principi in quanto dovrà fare i conti con le risorse disponibili da cui dipende tutta la riforma del fisco. La coperta – è consapevolezza di tutti – è corta e sul tavolo ci sono anche altri provvedimenti come l’estensione del taglio del cuneo fiscale, il rinnovo dei contratti del pubblico impiego e le misure sulle pensioni. Dalla commissione è arrivato poi anche l’ok alla rateizzazione degli acconti e saldi dell’Irpef. La norma si rivolge a lavoratori autonomi e imprenditori e prevede una "progressiva ed eventuale" riduzione della ritenuta d’acconto. Di fatto l’idea è quella di consentire la rateizzazione anche dell’acconto di fine anno nei periodi successivi, una boccata d’aria in tempi di crisi che sposta in avanti e dilaziona il pagamento.

Tra le novità approvate a Montecitorio anche la semplificazione del sistema di agevolazioni fiscali verso le imprese, finalizzato al sostegno agli investimenti nelle aree Zes (Zone economiche speciali), pensata per "favorire lo sviluppo economico del Mezzogiorno e la riduzione dei divari territoriali esistenti nel nostro Paese", come ha dichiarato Piero De Luca (Pd) che ha firmato l’emendamento. Ok anche allo stop della vendita via web e transfrontaliera di sigarette elettroniche e nicotina pouches, ovvero sacchetti di nicotina masticabile. La modifica riformula un emendamento del governo e ha come obiettivo il "contrasto al mercato illecito e tutela della salute dei consumatori e dei minori e di tutela delle entrate erariali".

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Sandro Bennucci

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