Sgarbi: oscenità e frasi sessiste. Sangiuliano lo bacchetta. Lui:”A Maxxi volevano l’attore non il sottosegreta rio”

Share on FacebookShare on Google+Tweet about this on TwitterPrint this pageEmail this to someone

Apostrofò Mara Carfagna, non troppo tempo fa, con epiteti del tipo "sorcagna", "capra", eccetera. Ma sono almeno trent’anni che Sgarbi fa dell’insulto, tavolta sconfinato nella volgarità, il suo cavallo di battaglia. Lo scoprì Maurizio Costanzo, poi tutti pronti a invitarlo a qualsiasi talk show. Nonostante polemiche, querele, prese di distanze. Tutti sanno che è così. Punto. Stavolta è finito sotto gli strali per frasi sessiste, e altro ancora, durante Maxxi, a Roma. Ma, non a caso, ha subito messo le mani avanti: "Quando faccio il sottosegretario alla cultura mi comporto come si deve. Lì mi avevano chiamato a fare l’attore, quindi ho agito di conseguenza".

Ma il suo ministro, Gennaro Sangiuliano, forse preoccupato della polemica politica e dell’inopportunità delle parole di Sgarbi, lo ha bacchettato attraverso una lettera al presidente del Maxxi, Alessandro Giuli: "La libertà di manifestazione del pensiero – scrive Sangiuliano – deve essere sempre massima e garantita a tutti, ma trova il suo limite nel rispetto delle persone.Anche le forme dell’espressione non devono mai ledere la dignità a ltrui. Le istituzioni culturali, e so che Alessandro Giuli è d’accordo con me, devono essere aperte e plurali ma lontane da ogni forma di volgarità. Chi le rappresenta deve mantenere un rigore più alto di altri".

E ancora: "Sono da sempre e categoricamente lontano da manifestazioni sessiste e dal turpiloquio, che giudico sempre e in ogni contesto inammissibili e ancor più in un luogo di cultura e da parte di chi rappresenta le istituzioni. Il rispetto per le donne è una costante della mia vita. Per me essere conservatori significa avere una sostanza, uno stile e anche un’estetica di comportamento", aggiunge Sangiuliano.

Era stata presentata come un faccia a faccia tra Morgan e Vittorio Sgarbi sui rispettivi gusti e passioni, un confronto aperto tra parole e note suonate al pianoforte in occasione della Festa della musica. E invece la serata inaugurale dell’Estate al MAXXI, il programma di incontri nella piazza del museo romano guidato dal presidente Alessandro Giuli, voluto dal ministro della Cultura Sangiuliano, ha sconfinato il 21 giugno nella volgarità e nel turpiloquio.

La replica di Sgarbi: "Condivido parola per parola la posizione del ministro Sangiuliano. Ma quello era uno spettacolo: lì il sottosegretario non c’era, c’era Vittorio Sgarbi che Giuli e Morgan hanno voluto come attore. Sessismo e turpiloquio sono sempre e in ogni contesto inammissibili e ancor più in un luogo di cultura e da parte di chi rappresenta le istituzioni. Nelle mie funzioni di sottosegretario, la mia dottrina e il mio ruolo sono contegnosi".

"Le parolacce – afferma Sgarbi – non le dico mai, se non in un contesto in cui sono pertinenti. In quel caso sono stato chiamato dal presidente del MAXXI Giuli e da Morgan, che per me è come un figlio, come attore. Non ero lì a inaugurare una mostra, ma a fare un discorso in un luogo che è il centro della dissacrazione, perché l’arte contemporanea è dissacrazione. Rivendico perciò la mia libertà creativa in un luogo creativo e chiedo di garantirla anche a Sangiuliano in un luogo in cui la dissacrazione – ribadisce – è la regola".

"Chi mi censura – insiste – credo che voglia censurare la libertà creativa di Houellebecq, Moravia, Pasolini, Carmelo Bene". Peraltro, qui siamo davanti a un fatto singolare: se mi capita un incidente non chiamo i soccorsi dieci giorni dopo. Questo caso è stato calcolato a freddo da parte di qualche funzionario per attaccare Giuli attraverso Sgarbi".

Leggi anche:   Firenze, sicurezza: telecamere a scuola per combattere spaccio e bullismo

Quanto al suo discorso, "ho risposto a una provocazione divertente di Morgan come risponde un futurista. E siccome Sangiuliano è un grande ammiratore del futurismo, sa bene cosa vuol dire. Penso all’Orinatoio di Duchamp, in un museo può capitare di tutto. E dunque ho risposto a una provocazione che riguardava la mia vita, il mio cancro e l’uso del mio strumento fallico, partendo da Houellebecq. Tutto era nella legittimazione del limite dello spettacolo". E conclude: "Sangiuliano non faccia come Calenda, stia dalla parte di Marinetti".

In Parlamento è bufera. Pd e M5S chiedono l’intervento della Meloni. Ed è previsto un nuovo show in Aula. Dove, forse, bisognerebbe discutere di ciò che serve davvero agli italiani invece d’improvvisare spettacoli con recite a soggetto.

Ernesto Giusti

Calendario Tweet

settembre 2024
L M M G V S D
« Ago    
 1
2345678
9101112131415
16171819202122
23242526272829
30