Incidenti stradali: 9 morti al giorno in Italia. Meno decessi in bici, in aumento sui monopattini

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Nove morti al giorno per incidenti stradali, in Italia, nel 2022. In tutto 3159. Il 9,9% in più rispetto all’anno precedente, ma stabile e di poco inferiore – dello 0,4% – se confrontato con il dato del 2019. L’83,9% dei decessi avviene entro 24 ore. Cresce anche il numero dei feriti che arriva a 223.475, il 9,2% in più rispetto al 2021, e quello dei sinistri stradali, +9,2%, che sono complessivamente 165.889, 454 al giorno.

Le vittime, rispetto al 2021, aumentano per quasi tutte le categorie che si mettono alla guida di un mezzo, tranne nel caso dei ciclisti e gli occupanti di autocarri. Sono 1375 i morti in auto, il 15,4% in più, 781 quelli tra i motociclisti, +12,4%, 70 tra i ciclomotoristi, +4,5%, e 485 tra i pedoni +3,2%. Diminuiscono i decessi tra gli occupanti di autocarri, che sono 166, l’1,8% in meno rispetto allo scorso anno, e quelli in bicicletta, normale ed elettrica. Qui le vittime sono 205, nel 2021 erano 220. In aumento, poi, i sinistri in monopattino elettrico. Nel 2022 sono 2929, mentre l’anno precedente erano 2101. I feriti, si legge ancora nel report, crescono da 1980 a 2787 e i morti entro 30 giorni sono 16, nel 2021 erano nove più un pedone.

Aumenti che si concentrano da gennaio a luglio, quando due anni fa, in quei mesi, erano in vigore ancora le misure di limitazione del traffico e degli spostamenti per la pandemia. Ad agosto 2022, poi, gli stessi numeri registrano un calo, mentre le vittime crescono, così come a ottobre e a dicembre. I dati sono stati illustrati nel rapporto Istat – Aci 2022 sugli incidenti stradali.

Numeri che mettono in luce come lo scorso anno sia stato caratterizzato da una ripresa della mobilità e, quindi, anche dell’incidentalità stradale. Aumentano, infatti, gli spostamenti di tutti giorni effettuati con un proprio veicolo. Per quanto riguarda le cause degli incidenti, la distrazione alla guida è quella più frequente. Ci sono, poi, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata. Quest’ultimo è il comportamento più sanzionato e rappresenta il 38,7% del totale. La maggior parte dei sinistri, il 73,4%, avviene su strade urbane, il 21,5% su quelle extra urbane – anche se qui si registra il numero più alto di decessi, il 48,5% – e il 5% sulle autostrade.

Il tasso di mortalità per 100mila abitanti risulta, poi, più elevato della media nazionale in 14 regioni italiane: Tra i più alti, in Basilicata è l’8,5, in Valle d’Aosta l’8,1 e in Emilia-Romagna il 7,0. I numeri dei morti per incidenti stradali registrano, inoltre, una crescita non solo in Italia, ma anche in diversi Paesi dell’Unione Europea. Nel 2022, infatti, le vittime sono il 3,7% in più rispetto all’anno precedente: complessivamente sono 20.669, -9,1%, però, rispetto al 2019 che ne aveva registrato 22.761. Sono 46, inoltre, i decessi per incidenti stradali nell’Ue per ogni milione di abitanti, mentre in Italia sono 54. L’anno precedente il tasso di mortalità era il 48,6, nel 2019 il 53,1.

"Sono molto negativi, anche per quanto riguarda le cause", i dati dell’incidentalità stradale in Italia nel 2022 presentati dall’Istat, "con una recrudescenza di morti e feriti sia sulle autostrade che sulle strade extraurbane ed urbane". Lo dice Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, l’Associazione sostenitori della polizia stradale, che sottolinea in particolare i dati relativi agli utenti più vulnerabili, i pedoni: "Nel 2022 ne sono morti 485, ma riflettiamo sul fatto che nel 2023 siamo già a quota 220 (fonte Osservatorio Asaps), e il rischio è che proprio quest’anno si trasformi in un ‘ritorno al passato’, di cui il nostro Paese dovrebbe fare a meno, visti i costi sociali che sono saliti a ben 18 miliardi di euro".

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Ma il dato di cui tutti dovrebbero "colpevolizzarsi", aggiunge Biserni, è quello dei 39 bambini morti sulla strada, sulle strisce pedonali, sulla bicicletta, ma anche perché un familiare non lo aveva correttamente legato al seggiolino. E nel 2023, fino ad oggi, sono già 29 i bambini vittime della strada, una tendenza che Asaps considera "una vera sconfitta! Il Piano Nazionale Sicurezza Stradale ha tra i principali obiettivi specifici quello della riduzione del 100% dei morti per i bambini/adolescenti di età fino ai 14 anni entro il 2030. Ci si riuscirà, visti i dati 2022 e quelli preliminari Asaps 2023?". L’Associazione rilancerà campagne di sensibilizzazione, "chiedendo a gran voce quei provvedimenti di legge, ora solo presenti in un disegno di legge, peraltro non ancora calendarizzato, che vedrà la luce forse a fine anno, quando i ‘buoi saranno scappati dai recinti’. Serve, e subito, un Pnrr della sicurezza stradale per migliorare le strade, per riportare a livelli adeguati i controlli e per invertire questo ritorno ad una insicurezza sulle strade che ci sta riportando alle cifre e ai lutti del passato".

Sandro Bennucci

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