Sollicciano: detenuti prendono a pugni polizia penitenziaria. La denuncia del sindacato Sappe

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Due aggresioni in due giorni a Sollicciano: ieri, 7 agosto 2023, un detenuto ha spaccato il labbro a un sovrintendente. Oggi un altro detenuto ha colpito un agente con un pugno allo stomaco. La situazione, ormai insostenibile, è denunciata da Francesco Oliviero, segretario regionale per la Toscana del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.

”Nel carcere di Sollicciano, a Firenze – scrive Oliviero – vi sono stati due episodi di violenze. Il primo ieri, quando un detenuto noto alle cronache penitenziarie per i suoi atteggiamenti violenti e poco incline al rispetto delle regole, in un primo momento si rifiutava di rientrare in cella e stazionava sulle scale di accesso ai piani del Reparto Penale. Un sovrintendente di Polizia Penitenziaria cercava di dialogare con lui per capire le motivazioni di tale atteggiamento ma questi, come risposta, lo ha colpito con un pugno, provocandogli la rottura del labbro”.

Oliviero prosegue: ”Anche stamattina, al termine del turno notturno, verso le h.8.00 un altro giovane agente è stato vittima di violenze da parte di un detenuto di origini tunisine. L’agente stava lasciando il proprio posto servizio in quanto aveva ricevuto il cambio da altro personale. Nel corridoio dell’istituto incrociava il detenuto e veniva violentemente colpito con un pugno allo stomaco oltre ad essere offeso pesantemente, solo perché è stato segnalato giorni fa per comportamenti scorretti dall’agente”.

Ferma la protesta del Sappe: ”Siamo al paradosso!! La situazione è divenuta insostenibile per i Baschi Azzurri fiorentini. Sono continue le aggressioni nei confronti di chi rappresenta le Istituzioni. È disarmante e lascia tutti basiti l’immobilismo dell’Amministrazione Regionale e Centrale, che non adotta nessun tipo di provvedimento nei confronti di questi soggetti noti alle cronache penitenziarie. Basta: il personale ormai è stanco e sfiduciato di prestare la propria attività lavorativa in queste condizioni”.

Per Donato Capece, segretario generale del Sappe, è necessario ripensare completamente la questione penitenziaria: ”L’ennesimo grave episodio accaduto nel carcere di Sollicciano deve necessariamente far riflettere per individuare soluzioni a breve ed evitare che la Polizia penitenziaria sia continuo bersaglio di situazioni di grave stress e grande disagio durante l’espletamento del proprio servizio. Non possono più essere ammissibili e tollerabili atteggiamenti prevaricatori, arroganti da parte di una utenza che ormai, è notorio a tutti, è sempre più spietata ed insofferente al regime penitenziario, sia adulto che minorile! La politica deve farsi carico di tale problema assumendo idonee iniziative legislative per risolvere quando prima tale questione. Il Sappe, in merito a quanto accaduto, intende rivolgere la propria vicinanza ai poliziotti per il coraggio e le capacità dimostrate dai Baschi Azzurri di Sollicciano”.

E il Sappe denuncia "le ipocrisie e la diffusa indifferenza" attribuite all’Amministrazione Penitenziaria, a cominciare dai vertici del Provveditorato regionale di Firenze e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria: ”Siamo sconcertati dall’assenza di provvedimenti in merito contro chi si rende responsabile di queste inaccettabili violenze, determinando quasi un effetto emulazione per gli altri ristretti violenti. Aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse ed i tentati suicidi, sono purtroppo all’ordine del giorno e non sono minimamente considerati da parte di questa amministrazione matrigna”.

”Pensate – conclude Capece – che a fronte delle centinaia e centinaia di eventi critici che accadono e che spesso soccombere i poliziotti penitenziari, a Milano l’omonimo provveditore ha ritenuto opportuno, dal fresco del suo ufficio, richiamare coloro che stanno nella prima linea delle sezioni detentive, ossia le donne e gli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria, ad un corretto uso dei mezzi di coercizione verso i detenuti violenti. Pazzesco!”.

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