Putin: scure fiscale su 38 Paesi ostili. C’è anche l’Italia

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C’è anche l’Italia nella lista nera dei Paesi che Vladimir Putin considera ostili. Lo "Zar" oggi ha firmato un decreto che sospende parte degli accordi fiscali, in particolare i trattati sulla doppia imposizione. Nella scure delle nuove disposizioni dello zar sono finite le principali norme delle convenzioni che regolano la tassazione dei beni mobili e immobili, dividendi, interessi, redditi da servizi e diritti d’autore, compensi e redditi da lavoro dipendente, nonché la tassazione del capitale.

Putin ha deciso così di tagliare i ponti con 38 Paesi, congelando le parti delle intese che, fino ad oggi, hanno consentito incentivi fiscali e norme non discriminatorie per evitare che i contribuenti dei Paesi firmatari degli accordi paghino tasse più alte di quelle locali. Una chiusura fiscale, preannunciata da mesi dal Cremlino, che ora – pubblicato il decreto di Putin sulla banca dati online degli atti giuridici russi – il ministero degli Esteri guidato da Lavrov notificherà, uno per uno, ai ‘cattivi’: Usa, Polonia, Corea del Sud, Bulgaria, Svezia, Lussemburgo, Romania, Gran Bretagna, Ungheria, Irlanda, Slovacchia, Albania, Belgio, Slovenia, Croazia, Canada, Montenegro, Svizzera, Repubblica Ceca, Danimarca, Norvegia, Italia, Finlandia, Germania, Francia, Macedonia, Cipro, Spagna, Lituania, Islanda, Austria, Portogallo, Grecia, Nuova Zelanda, Australia, Singapore, Malta e Giappone.

Secondo il decreto, la decisione – hanno sottolineato i media russi – è stata presa "’sulla base della necessità di adottare misure immediate’ in vista delle azioni ostili di alcuni Paesi". E il congelamento degli accordi resterà in vigore fintanto che "gli Stati stranieri non rettificheranno le violazioni dei legittimi interessi economici e di altro tipo della Russia, dei diritti dei suoi cittadini e delle persone giuridiche commesse da loro".

Secondo le parole del viceministro delle finanze Alexei Sazonov – riportate da Interfax – "sono alcune disposizioni degli accordi piuttosto che gli accordi stessi che saranno sospese. Pertanto, le disposizioni per evitare la doppia imposizione nei confronti delle persone fisiche rimarranno in vigore".

La sospensione riguarderebbe, invece, le disposizioni che prevedono aliquote fiscali inferiori su interessi, dividendi e royalties, ha affermato il responsabile delle Finanze di Putin. Il governo russo – si fa sapere da Mosca – dovrà presentare un apposito disegno di legge alla Duma di Stato e adottare misure per ridurre gli effetti di questa sospensione sull’economia nazionale.

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