Vacanze 2023: caro voli e spiagge vuote. Urso e l’Enac a Ryanair: “Se vuole vada via, arriveranno altri”

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S’indigna, Eddie Wilson, ad di Ryanair per il provvedimento del governo contro il caro voli. Arriva a chiedere aiuto all’Unione Europea che, come prassi, chiede spiegazioni ma non ha potere d’intervenire. Meno impulsivi i banchieri che, limitato il danno e risaliti in borsa, evitano di sbraitare perchè sanno che, alla fine, non ci rimetteranno mai.

Cadono dal pero, in quest’estate 2023 con gli italiani di nuova fuggiti in massa all’estero, lasciando spiagge non vuote ma meno stipate delle ultime tre stagioni, anche gli albergatori. Federalberghi, in particolare, non si rende conto che una camera, in Versilia, a 600-700 euro per notte in un 4 stelle, è poco proponibile per chi magari guadagna benino, mettiamo anche 2.500 euro al mese. La replica a chi fa notare l’escalation è che in Grecia i prezzi sono triplicati. Ma se c’è gente che ha scelto la Grecia (e anche Albania, Tunisia, Malta e Spagna) significa che ha fatto due conti e ha deciso per la meta più conveniente.

Ecco il punto: prima di ritoccare listini e alzare prezzi, come molrti albergatori hanno fatto già da aprile, bisognava pensarci un attimo. Chi va in ferie in agosto, spesso lo fa perchè non può prendere vacanze in altri periodi. Oppure perchè è l’unico momento in cui un famiglia può riunirsi per un periodo di relax. Speculare sulla voglia di sole di mare può ritorcersi come un boomerang. E naturalmente non aiutano certi spot, voluti o meno, che parlano di 600 euro al giorno per una tenda sulla spiaggia in Versilia.

Il governo non ha avuto, finora, grande incidenza sullo stop all’inflazione, ma tornando al caro voli, ha avuto replica facile il ministro Adolfo Urso nel replicare al già citato Eddie Wilson di Ryanair: "Il mercato non è il Far west".

Se mercoledì l’atteggiamento di Urso era stato dialogante, ora arriva una risposta piccata: "Ryaniar negli anni ha mostrato insofferenza alle regole del mercato, è stata sanzionata 11 volte dall’Autorità della concorrenza e del mercato", sottolinea il ministro, che suggerisce ironicamente a Wilson di dotarsi "di consiglieri di diritto commerciale che capiscano di concorrenza e dei diritti di cittadini e utenti. Suggerisco di cercarli nelle università italiane, sono i migliori".

Gli interventi previsti dal decreto, ribadisce poi il ministro, tutelano i consumatori e lo stesso mercato che non può essere “un far west dove gli speculatori approfittano ma è regolato dallo Stato, dalle leggi, dalle autorità e dall’Ue. Noi siamo intervenuti secondo le regole europee e siamo disponibili a fornire tutti i chiarimenti", conferma il ministro, riferendosi alla richiesta di informazioni più dettagliate avanzata da Bruxelles.

E scende in campo anche l’Enac, ricordando che il mercato italiano è un mercato che fa gola e che, se il vettore irlandese dovesse decidere di lasciarlo, ci saranno altri operatori pronti a prendere il suo posto. Wilson aveva bollato le norme come "illegali e ridicole", affermando che se non saranno stracciate la compagnia non avrà altra scelta che tagliare le rotte verso Sicilia e Sardegna.

Ancora Enac, attraverso il presidente Pierluigi De Palma: “I manager delle compagnie, piuttosto che avere confronti duri con il governo, dovrebbero aggiustare l’algoritmo che determina la scalata dei prezzi. Le norme europee garantiscono certamente ai vettori la libera fissazione dei prezzi, ma non dicono quali devono essere le modalità attraverso cui possono essere definite. Wilson fa un discorso ‘pro domo sua’, ma il mercato italiano è appetibile. Ryanair non lo lascerà e se lo lascerà – chiosa De Palma – ci saranno altri operatori che entreranno".

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Sandro Bennucci

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